AC 2 : nuovo ambiente , stesso credo

I tanto attesi giochi della xbox sono finalmente arrivati !
Adesso l'unico problema di cui occuperemo sara ... GIOCARLI !! Gustateveli e mi raccomando , se non riuscite , chiedete ! Noi admin siamo qui soprattutto per questo !
Molti giochi ormai sono disponibili :
-Modern Warfare 2
-Assassin's Creed 2
-Bioshock 2
-Crackdown 2
-Just Cause 2
[ un sacco di 2 eh ? xD ]
Adesso tratteremo di Assassin's Creed 2
Ubisoft ha finalmente lanciato il bellissimo action game storico con ambientazione italiana che ha ricevuto e sta ancora ricevendo grandi consensi e apprezzamenti da tutti i giocatori , si pensi che ha raggiunto già 1.6 milioni di copie dopo dolo 5 giorni dal lancio! Un ottimo tragurado per un gioco di qualità.
In questo nuovo capolavoro saranno aggiunte anche nuove possibilità di gioco , infatti sono state intodotte nuove armi , la possibilità di comprare armature , combattere a mani nude ( disarmando l'avversario se attaccati o contrattaccarlo ) reclutare mercenari , ladri , cortigiane per combattere e distrarre i nemici , guadagnarsi da vivere aumentando la bellezza della cittadina di Monteriggioni ed infine ma non per importanza , una pistola !
In caso foste feriti sarà necessario ricorrere all'aiuto dei medici o dei fabbri per riparare l'armatura e anche uccidere guardie e persone dai nascondigli ( balle di fieno , panchine , etc. )
Lanciare monete tra la folla per creare scompiglio ; insomma una MAREA di nuovi metodi di gioco introdotti in questo nuovo capolavoro .
Questo gioco è stato già giocato da entrambi gli admin , se serve una mano , basta chiedere !

Saluti,
-Doom

Recensione God of War 3



La lotta contro gli dei dell'Olimpo continua.
A quanto pare in questo nuovo attesissimo capitolo, per la prima volta nella saga, non sarà utilizzabile il solo Kratos. Voci di corridoio parlano della presenza del fratello come personaggio giocabile, non si sa ancora se in veci nemiche o alleate.

L'azione di gioco premette di essere ancor più spettacolare di quella, già perfetta sotto molti aspetti, degli scorsi capitoli, con un numero a schermo di nemici impressionante, ed una quantità di combo ben superiore.

La trama comincia proprio dove è finito il secondo e splendido capitolo della serie: KRATOS e i TITANI stanno scalando il monte olimpo per porre fine all’era degli Dei. La maestosità farà da padrona in questo terzo capitolo, i livelli saranno imponenti e articolati ed è stata inoltre annunciata la presenza di ben 50 avversari su schermo. Un numero impressionante se si pensa che le versioni PS2 ne gestivano al massimo una decina. Pare inoltre che maggior parte delle vicende saranno ambientate proprio sui dorsi degli immensi TITANI. Questo fattore all’apparenza di secondo piano, darà invece agli scenari un qualcosa di vivo e un dinamicità mai vista in precedenza. Visto che è stato dichiarato anche dai programmatori che i titani non rivestiranno un ruolo solamente di abbellimento, ma saranno vere e proprie creature vive e pulsanti che influenzeranno in modo massiccio anche il gameplay. Pare infatti che, se colpiti durante la loro scalata i titani scuoteranno le loro pelli, facendo sobbalzare il nostro KRATOS o addirittura riassestando la conformazione dell’intero livello di gioco. Questo fa si che l’intera esperienza, abbia un’ impronta apocalittica e maestosa molto più accentuata che in precedenza. Ma una delle novità che più ha attirato la nostra attenzione, risiede nella possibilità di soggiogare alcune tipologie di nemici per utilizzarli a nostro vantaggio durante gli scontri. Per esempio contro i ciclopi, dove si dovrà cercare di domarli, per poi poterli cavalcare ed indirizzarli contro i restanti nemici, per un effetto anche coreografico di sicuro impatto. Un’altra interessante implementazione del nuovo gameplay, vede KRATOS sommerso dai nemici, proprio come accadeva nel secondo capitolo della serie cinematografica di MATRIX, per poi liberarsi facendoli volare, in un esplosione di corpi,

Saranno nuovamente presenti anche i vari poteri di cui KRATOS verrà in possesso durante tutta l’avventura, anche se a questi sarà aggiunta una nuova abilità interiore del nostro KRATOS ancora avvolta nel mistero, ma che a quanto pare getterà nuova carne al fuoco ad un gameplay che pare più ricco che mai. Se poi come me eravate amanti dei momenti in QUICK TIME, sappiate che in GOD3, saranno ampliati notevolmente per quantità e soprattutto varietà, per essere ancora più crudi che in passato. Alcuni dei momenti che sfrutteranno la famosa tecnica, saranno in soggettiva e quindi visti attraverso gli occhi di KRATOS come in un qualsiasi FPS..(non vedo l’ora!). Il passaggio da un arma all’altra risulterà più veloce, in modo da effetture devastanti combo, sfruttando armi differenti. Fra quelle presentate ufficialmente ci sarà CESTUS, una sorta di bracciali a forma di testa di Leone attraverso i quali sarà possibile scagliare onde d'urto per allontanare i nemici. Confermato l'arco che potrà essere infuocato o ghiacciato a seconda delle esigenze. Infine Kratos inizierà l'avventura già con il Vello d'Oro e la Ali di Icaro del precedente capitolo.

Ciao a tutti...

Ciao ragazzi io sono Checco un nuovo admin del GameBlog, io aiuterò il blog molto sotto la parte tecnica e avvolte publicherò articoli...
Ah mi raccomando visitate Checco and Friends buona navigazione da Checco

Esclusive Xbox 360 --- 2

TOM CLANCY’S SPLINTER CELL CONVICTION

Splinter Cell ha cavalcato l'onda del successo per anni, sbaragliando gli avversari con la qualità del suo gameplay. Ma, col passare del tempo, la serie creata da Ubisoft è caduta vittima di ambientazioni ripetitive, bug nelle meccaniche di gioco e vendite poco soddisfacenti. Conviction è stato presentato come una sorta di rinascita per la serie, con il protagonista Sam Fisher (capelli lunghi e tenuta borghese) impegnato a eliminare nemici e a infiltrarsi in zone pericolose alla luce del giorno. I numerosi ritardi hanno diminuito l'attenzione di critica e pubblico sul gioco, ma visto il recente successo di Assassin's Creed, Conviction rappresenta il riscatto per la serie. Per ragioni sconosciute, Ubisoft ha annunciato l'esclusiva 360 del titolo.

AMANTI DELLA XBOX QUESTO GIOCO E’ VOSTRO !

In esclusiva per Xbox 360 e PC, Tom Clancy’s Splinter Cell Conviction è il nuovo episodio della celebre serie di Splinter Cell, uno dei franchise di maggior successo dell’ultimo decennio.Indagando sulla morte di sua figlia, l’ex agente segreto Sam Fisher scopre casualmente di essere stato tradito dalla sua stessa agenzia, Third Echelon. Sam Fisher, nei panni di un traditore del suo paese, si ritrova coinvolto in una corsa contro il tempo per impedire un attacco terroristico che minaccia milioni di vite innocenti.Tom Clancy’s Splinter Cell Conviction ti fornisce gli armamenti tecnologici e le abilità più letali per immergerti in un mondo pericoloso dove per avere giustizia è necessario imporre le proprie regole.

Caratteristiche principali

UN NUOVO LIVELLO D’AZIONE - Un ampio arsenale tecnologico ti consente di aggirare i nemici grazie al sistema Last Known Position (letteralmente Ultima Posizione Conosciuta , abilità che ti consentirà di muoverti nell’ombra , inosservato ed indisturbato , siccome i tuoi nemici spareranno o ti cercheranno nell’ultima posizione in cui ti hanno visto) , seguirli ed eliminarli con il Mark and Execute (Segna e Uccidi , abilità che ti permetterà di segnare i nemici e al momento giusto ucciderli tutti con dei colpi alla testa) e molto altro ancora. Vi assicuro, compagni, che vi divertirete un mondo nell’interrogare le vostre vittime. Tanto per scaricare rabbia e tensione !

UN’ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA - Uno stile narrativo davvero unico ti terrà sempre col fiato sospeso mentre sarai impegnato a scoprire quanto sia difficile la vita di un agente disertore, in un mondo ostile nel quale non potrai fidarti di nessuno e la ricerca della verità ti porterà al di sopra della legge.

UN NUOVO LIVELLO DI COINVOLGIMENTO - Una rivoluzionaria direzione artistica in grado di offrire un’esperienza di gioco senza interruzioni per il massimo coinvolgimento nella storia di Sam Fisher.

Un aiuto qualsiasi

Salve raga , qui Doom , è un pò che non ci si sente . Vi informo che se necessitate di un qualsiasi aiuto o consiglio o soluzione il mio contatto msn è il seguente :

damiani_big@hotmail.it

Saluti

Doom

Recensione Tekken 6



Non è facile iniziare a parlare di un gioco che ha fatto la storia dei picchiaduro per consolle. Ma ci facciamo coraggio e ci addentriamo nella leggenda proponendovi la recensione con video di gameplay di Tekken 6.
Ma procediamo con calma ed iniziamo a parlarvi delle novità di Tekken 6 Bloodline Rebellion.
Innanzitutto dai nuovi personagggi che avremo la possibilità di scegliere in Tekken 6. Il gioco presenterà il numero più alto mai visto di giocatori in Tekken.

Secondo quanto dichiarato il numero di giocatori di Tekken 6 dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 elementi. Affiancati ai vecchi giocatori in Tekken 6 saranno presenti questi nuovi personaggi:



1. Alisa Bosconovitch
2. Bob
3. Lars Alexandersson
4. Leo
5. Miguel Caballero Rojo
6. Zafina
7. Azazel (il boss finale)
8. NANCY-MI847J

Tra le novità di Tekken 6 troviamo la modalità “Rage” che aumenta la potenza di un singolo giocatore all’aumentare dei danni subiti e questo aumenta sensibilmente la giocabilità e l’emozione di ogni singolo Round.

Un’altra novità introdotta sarà la presenza di vere e proprie Super-mosse basate su degli oggetti (item movie) che utilizzaranno i personaggi e saranno caratteristiche per ognuno di loro. Da non sottovalutare l’interazione con gli ambienti di gioco che a detta degli sviluppatori non faranno da contorno ma saranno fondamentali e andranno sfruttati al meglio per sconfiggere il nemico

La Data di uscita di Tekken 6 e stata il 28 ottobre in italia.

Recensione G.T.A Cinatown Wars




Hwang Lee, giovane virgulto della triade, è in viaggio da Hong Kong diretto a Liberty City: la sua missione, apparentemente semplicissima, consiste nel consegnare a suo zio la spada del capoclan ereditata dal padre morto, tradizionalmente tramandata da generazioni ma in realtà vinta a carte dal defunto genitore. Le cose si complicano quando, all'aeroporto, riceve un'accoglienza a base di pallottole, e prima di capire esattamente tutte le dinamiche si ritrova tra le fredde acque del mare con una ferita di striscio sul capo, la preziosissima spada trafugata. Da questo momento, Hwang dovrà fare del suo meglio per farsi un nome nella malavita di Liberty City, possibilmente cercando di preservare la pelle...

La serie GTA non necessita certo di presentazioni, vista la fama che la accompagna, e con essa le polemiche: si tratta infatti di una serie di giochi a metà strada tra lo sparatutto e il racing-game totalmente fuori dai confini della moralità e del politically-correct, da tenere fuori dalla portata dei bambini (e forse anche di alcuni adulti). Lo stesso titolo “Grande furto di auto” indica come le azioni dei vari protagonisti siano decisamente oltre i limiti della legalità.

Nel classico stile GTA, non mancheranno le pedane per effettuare salti acrobatici

Per realizzare un capitolo divertente e accattivante su consolle portatile, gli sviluppatori hanno avuto la gradita idea di rinunciare alla visuale in prima o terza persona utilizzata sin da GTA3 (da sempre poco efficiente per la mancanza dello stick analogico destro) e di fare per così dire un “tuffo nel passato”, ripristinando la visuale a volo d'uccello dei primi due capitoli. Nelle sparatorie, inoltre, è attivo un efficiente sistema di mira automatica, utilizzabile in due modi: di default, il personaggio mirerà al nemico più vicino entro un arco di fronte a lui, mentre premendo l'apposito tasto si passerà al “lock” e si continuerà a mirare lo stesso nemico anche se dovesse allontanarsi o porsi dietro ad un ostacolo.

L'unica perplessità relativa a questa visuale si ha nelle sessioni di guida: a parte che il traffico è veramente TROPPO lento (andate più velocemente a piedi senza neanche premere il tasto della corsa...), capita sovente che la strada passi sotto a ostacoli ottici come cartelloni pubblicitari, linee sospese della metropolitana o ponti, e considerando anche lo zoom necessario per vedere appena un po' oltre il proprio naso, gli ostacoli tendono ad essere un po' piccoli. Insomma: se vorrete evitare incidenti ogni piè sospinto (soprattutto le macchine della polizia tendono ad aversene a male quando le speronate) dovrete imparare a guidare “ad istinto”.

La struttura del gioco è essenzialmente a missioni: i vari contatti che istaurerete a Liberty City vi manderanno volta per volta delle mail che indicano dove rintracciarli, e recandovi presso di loro otterrete volta per volta la missione; superando le varie missioni si sbloccheranno nuovi contatti e la storia andrà così avanti. Contemporaneamente dovrete impegnarvi a gestire i vostri affari privati, anche se questi si riassumono essenzialmente in: 1- comprare la droga a prezzi bassi (e le soffiate arriveranno via mail), 2- venderla a prezzi elevati e 3- spendere i soldi per acquistare rifugi nei vari angoli della città. Quando infatti sarete inseguiti da tre-quattro auto della polizia, è sicuramente più semplice infilarsi in una casa che non cercare di sfuggire loro lungo le strade.

I vari indicatori di gioco sono composti principalmente dalla minimappa in basso a sinistra, sulla quale è anche visibile il tracciato eventualmente impostato col GPS ed intorno al quale è rappresentata anche la barra della vita residua, e dall'arma equipaggiata in alto a destra. Quando saremo inseguiti dalla polizia (e la minimappa lampeggerà di rosso), sopra l'indicatore delle armi verranno segnalate anche le auto alla nostra caccia (numero indicativo) e le cosiddette “stelle di sospetto”, ossia la gravità del reato commesso.

Le realizzazione grafica, per quanto sia un porting da DS, è piuttosto pulita ed efficiente: come già accennato, la visuale a volo d'uccello unita ai vari sistemi di auto-puntamento agevola l'esperienza di gioco mantenendo un aspetto “da fumetto” in linea con gli ultimi capitoli della serie, l'unico difetto riscontrato (e anche questo purtroppo non è una novità in GTA) è il fatto che i tempi di caricamento fatichino a stare dietro al motore, e pertanto quando guiderete velocemente tra le varie parti della mappa vi capiterà sovente di trovarvi “nel nulla” per uno o due secondi prima che la strada vi compaia sotto le ruote.

La colonna sonora si avvale di brani di vario genere, alcuni strettamente legati ad eventi particolari come sparatorie o inseguimenti, altri semplicemente riprodotti dalle autoradio delle varie macchine che guiderete. Anche se queste sono sintonizzabili tramite il menù, è abbastanza apprezzabile il fatto che non siano casuali ma legati alla vettura: se ad esempio salirete su un taxi, quasi sicuramente arriveranno le note della radio indiana - indice del fatto che la maggior parte dei tassisti di Liberty City proviene da quella nazione. Numerosi gli effetti sonori e d'ambiente, ma totalmente assenti i doppiaggi, salvo qualche occasionale vagito di dolore durante le sparatorie. Tutti i testi sono ottimamente tradotti in Italiano.

Il sistema di controllo è estremamente intuitivo, pertanto si prende la mano immediatamente e ci si può buttare in pochi minuti a capofitto nella storia o negli “affari privati”. Tra questi, oltre al succitato traffico di droga, spiccano anche le corse clandestine, le gare di guida contro il tempo, i massacri (uccidere il maggior numero di nemici entro lo scadere del tempo), più ulteriori missioni secondarie reperibili qua e là in giro per la città. Abbonderanno inoltre i sottogiochi, i più frequenti dei quali consisteranno nelle meccaniche di furto auto, dal classico “incrociare i fili” fino all'eludere un antifurto elettronico con attrezzatura da hacker; non mancheranno comunque svariate variazioni sul tema, come piazzare esplosivi, utilizzare mezzi pesanti, perfino incidere tatuaggi.

Quello di cui naturalmente bisogna sempre tenere conto, naturalmente, è comunque il fatto che GTA è rivolto soprattutto ad un'utenza adulta e che possa metabolizzare in maniera adulta, completamente distaccata, gli eventi narrati e gli argomenti trattati: tenetelo alla larga dai bambini (dopotutto è un PEGI 18: qualcosa significherà!). A parte questa doverosa considerazione, siamo comunque al cospetto di un titolo che ancora una volta rende onore alla saga: una trama profonda, complessa e ricca di personaggi talmente ben delineati che li vorrete vedere tutti morti, una realizzazione tecnica in linea con le esigenze della piattaforma ma gradevole ed efficiente salvo il succitato problema di loading), un quantitativo elevato di missioni e sotto-missioni, più tutti gli affari privati di Hwang di cui occuparsi, per un'elevata dose di ore di gioco. Se a questo aggiungete il MultiPlayer con un amico mediante connessione ad Hoc o online (previa iscrizione al servizio RockStar) avrete il quadro completo di un opera che difficilmente vorrete farvi sfuggire.

Admin msn

Allora ora vi posto il mio msn per qualsiasi problema qualsiasi domanda se volete chiedere qualche recensione speciale qualsiasi cosa vogliate dirmi mi potete contattare a questo msn

straicker@hotmail.it
Un saluto da Straicker

Recensione Mu online

Allora oggi vi parlero di mu online

Mu online e un mmorpg Cioe un gioco multiplayer online
Allora prima cosa vi dovrete creare un account io vi consiglio per iniziare murenascenz un ottimo mu completo e ben tenuto ora vi linko il sito
http://murenascenz.no-ip.org/
poi dovrete scaricare il client(naturalmente gratuito)installarlo e iniziare a giocare ..E un gioco medievale dove dovrete affrontare :Draghi,minotauri,scheletri,e mostri vari uccidendo questi mostri(detti moob)verrete ricompensati con exp che serve per salire di livello e con soldi o item(armature,armi,oggetti vari,pozioni; ecc....dopo essere diventati abbastanza forti potrete affrontare gli altri personaggi in pvp(player vs player)e divertirvi un mondo con i vostri amici..

Buon game

Recensione Wow



Prerogative tipiche e tanto amate di questo gioco, prodotto e pubblicato dalla Blizzard dal novembre 2004, sono la semplicità di gioco, l'immediatezza e un pve improntato alla collaborazione per essere completato, il tutto ambientato in un lore ottimo, immersivo e che ricalca alla perfezione il mondo dei primi warcraft ed è anche abbastanza coerente con la saga cartacea. Parliamo allora di questo pve tanto blasonato. Sin da subito ci si rende conto che il numero di quest disponibili è abbastanza consistente, il mondo decisamente vasto, i mostri molto vari e ben caratterizzati. I livelli, con la prima espansione raggiungono i 70 e dovranno essere raggiunti a suon di quest e istanze. Le istanze, che di per sè vanno contro il concetto di mmorpg ma che sono più che altro una necessità tecnica, sono un' altra famosa prerogativa di WoW. Infatti in queste zone staccate dal mondo (appunto istanziate), i singoli gruppi potranno affrontare lunghe sessioni di pve cooperativo senza incappare in nemici umani o altri inconvenienti, al fine di recuperare equip competitivo o altro materiale. In questo si realizza probabilmente la parte più divertente del gioco ovvero la coordinazione di decine di giocatori per completare questi dungeon. La difficoltà degli ultimi è discretamente alta ma sopratutto è imponente il numero e la loro lunghezza che vi terranno attaccati al gioco per diverse settimane. Un' altra nota di merito va all'equip: abbastanza variegato, anche se buona parte degli oggetti e degli effetti può essere ottenuto solo mediante drop e non mediante craft.

World of Warcraft come è noto va molto di moda in questo periodo, visto il grosso afflusso di gente che genera ulteriore afflusso. Chiaramente tutti i pregi elencati in precedenza lo rendono un prodotto decisamente adatto alla nuova utenza che non ha mai sperimentato altre forme di mmorpg. Questo però ha portato a notevoli sacrifici nella libertà di gioco, nella profondità dei contenuti e nella complessità degli schemi di crescita del personaggio, soprattutto per adattarsi ad un pubblico che ha voglia solo di divertirsi, di vincere e non, ad esempio, di perdere tutto il proprio inventario a causa della propria inesperienza. Quindi un utente navigato difficilmente riuscirebbe a resistere su WoW dopo aver provato giochi di ben alto calibro perchè vedrà un pò ovunque stratagemmi per allungare l'esperienza di gioco senza proporre nulla di nuovo. Sicuramente manca parecchio la libertà di azione e di interazione con gli altri. Manca la possibilità di controllare un territorio. Non c'è pvp libero ma solo, almeno per adesso, istanziato e con un numero di partecipanti decisamente limitato, il cui unico fine è quello di ottenere punti per ottenere altri oggetti o salire di ranking. Questi sono i cosidetti BattleGround, ognuno molto particolareggiato, con meccaniche che ricalcano quelle di vari fps che, pur risultando divertenti le prime volte, vengono a noia in breve tempo a meno di non far un obbiettivo della propria vita il raggiungimento di buoni risultati. C'è sempre chiaramente la lotta tra fazioni ma è anch'essa fine a sè stessa. Inoltre non brilla molto per bilanciamento, nonostante le continue patch e nerf di mamma blizz che, dopo 3 anni, è quasi riuscita a trovare un compromesso decente, soprattutto vedendo il numero di classi, razze e skill in gioco, molto più contenuto rispetto ad altri titoli. Il crafting è presente: molto vario e abbastanza articolato, anche se non brilla per originalità o complessità. Chiaramente compensa con un discreto numero di professioni. L'interfaccia è funzionale, soprattutto perchè non dovrete gestire un quantitativo troppo consistente di skill, ma risulta generalmente intuitiva e comoda. Questa potrà essere migliorata e modificata con decine di addon e mod. Un altro brutto difetto di WoW è la poca sicurezza. Le routine lasciate lato client sono numerose e permettono diversi hack, anche se spesso durano solo il tempo di una patch. Inoltre sono molto frequenti i furti di account da parte di professionisti per la rivendita. Un altro punto a sfavore (o a favore, dipende dai gusti) è il gold selling e il gold farming spudorato, operato da diverse compagnie di settore che trovano in WoW terreno fertile per i loro bot e i loro gold farmer.

Questo gioco, come già detto in precedenza, è stato realizzato dalla Blizzard che, in quanto a realizzazione tecnica (a parte i suddetti problemi di sicurezza) sono secondi solo a poche software house nel mondo, almeno in ambito pc. Il devteam riesce a rilasciare patch sempre piuttosto stabili e i bug vengono fixati solitamente (a parte alcuni casi) in breve tempo. La realizzazione tecnica del gioco originale invece conta su una grafica cartoonata di buona qualità e molto colorata, anche se al giorno d'oggi sfigura rispetto a quelle di mmorpg più recenti. I modelli e le animazioni sono di tutto rispetto così come le ambientazioni e i paesaggi, altro punto forte di WoW. Inoltre è ottimo il supporto all'utente che può contare su un team abbastanza reattivo. Ottima, visti anche la stazza e i guadagni di questo gioco, la commercializzazione e la distribuzione di questo titolo. Ormai in ogni supermercato e catena di elettronica si trovano le scatole e le carte prepagate di questo gioco, che spesso sono una delle principali fonti di nuova utenza.

Download S4 league

Ora vi posto il download

http://s4-league.softonic.it/

Buon game

Download Warrock

Ora vi posto il download di Warrock

http://www.bigdownload.com/games/war-rock/pc/war-rock-client-install/

Buon Game

Download Metin2

Ora vi posto il download di metin 2 :spero vi sia utile

http://www.metin2.it/main/download

Eccolo qui questo vi porta lla scelta del download ..Buon game::Straicker

Recensione Dante's Inferno



Prologo Il gioco in per se si ambienta, anche se con caratteristiche diverse, nell'inferno rappresentato da dante alighieri, Il protagonista si trova in questo strano mondo invaso da creature mostruose da combattere,il protagonista si troverà difronte innumerevoli ostacoli, provocati dal susseguirsi di nemici e dei pericoli legati ai cerchi del demoni.




Il Gioco (Dante si ritrova per passre dal primo cerchio, il Limbo, infestato dai cosiddetti non battezzati, per poi passare al secondo, terzo quarto e quinto,dove si trovano in ordine i lussuriosi, i golosi, gli avari e prodighi, iracondi e accidiosi, denominati anche gli incontinenti, per passare poi al sesto, eretici e al settimo,violenti, concludendosi con l'ottavo e il nono.Le caratteristiche sono le seguenti :
* Stile delle ambientazioni e nemici molto vicino a quello visto in Devil May Cry
* Dante ha un crocefisso dal quale può sprigionare colpi di energia
* Presenti quick-time events in stile God of War
* Sfere di luce (orbs) verdi servono per ripristinare l’energia vitale, quelli blu sono invece per l’energia magica
* Alcuni nemici volanti possono essere afferrati e mutilati, strappando loro le ali (deja-vu)
* Mosse evasive come capriole e schivate effettuabili con lo stick destro
* Scelte morali effettuabili sui “peccatori”: è possibile assolvere questi individui dai peccati o condannarli per l’eternità (uccidendoli). Non vengono specificate le conseguenze di queste scelte
* Minosse è il boss finale del primo livello, e protegge i cancelli di accesso al secondo girone, quello dei lussuriosi
* Minosse è cieco, e sembra un serpente umanoide
* Secondo i redattori il gioco è molto divertente da giocare. Come God of War.

Saluti:Straicker

Recensione Wolfenstein



Devo dire un bellissimo filmato xD

Il ritorno di un grande

La serie Wolfenstein non ha bisogno di presentazioni. Quando la Raven Software ha annunciato i lavori per questo sparatutto, i giornali ed i siti specializzati sono impazziti. Dopo l’incredibile successo di Return to Castle Wolfenstein, arriva finalmente la versione nextgen del gioco che più prende sul serio le vicende delle SS naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa volta però, Wolfenstein affronta le tematiche storiche con un certo alone di mistero e misticismo che accompagnerà tutti gli eventi della storia fin dalle battute iniziali. Il prodotto che ne esce fuori è un ibrido in stile Far Cry 2, dove non vi sarà solo il dover sparare a qualsiasi foglia si muova, ma anche l’esplorazione sarà quasi d’obbligo.

Chi crede che Wolfenstein sia dunque il classico spara spara con la manina che impugna una qualsivoglia arma da fuoco, si sbaglia. Non perché questo Wolfenstein non lo sia, ma perché questa classificazione è riduttiva. Al seguito della nostra avventura ammazza-SS, potremo conoscere tanti personaggi secondari e potremo usufruire di alcune chicche come una cittadina da visitare tra una missione e l’altra e un bel mercatino nero dal quale attingere a nuovi potenziamenti per le nostre armi, armi che troveremo sul campo di battaglia o ruberemo ai nemici stecchiti.

Non una semplice guerra, soldato!

In questa avventura targata Raven, vestiremo i panni dell’ormai mito, l’agente russo B. J. Blazkowitcz, ricercato dalle SS dopo essere entrato in possesso di uno strano medaglione in missione su una nave da trasporto dei tedeschi. Il medaglione presto si rivelerà essere un oggetto magico, che riuscirà a far scappare indenne il nostro agente russo dalla nave. Tornato alla base, verremo a rapporto dalla bella Caroline Becker, il capo del Circolo Kreisau a Isenstadt, di cui anche noi faremo parte degli adepti, scopriremo che il medaglione ha a che fare con un certo Generale Zetta, ovvero il capo della Divisione Paranormale delle SS, che ha come scopo quello di studiare l’occulto e riscoprire i poteri del Re Sole, dissotterrando gli altari del Dio e costruendo macchinari di magia nera, grazie a schemi recuperati da antichi manufatti e libri. Ben presto, recupereremo un secondo medaglione, il Medaglione della Thule e grazie ad un archeologo che svelerà un secondo gruppo nella città, stavolta non soldati ma studiosi che impediscono la rinascita dell’occulto, l’Alba D’Oro, verremo a conoscenza dei suoi strani poteri. Infatti, il medaglione avrà diversi poteri, soprattutto quello in grado di portare il possessore di esso in una seconda realtà parallela a quella reale, chiamata Velo. Nell’atmosfera del Velo sarà possibile accedere ad aree che nella realtà comune non è possibile visitare. Inoltre in questa extradimensione temporale, vanteremo alcune particolarità come ad esempio una maggiore velocità rispetto ai nemici.

A carte scoperte, il nostro Blazkowitcz non ci metterà molto a capire che le SS vogliano ricavarne tutti i poteri possibili da questo medaglione, grazie all’uso di particolari gemme che danno nuovi poteri ad esso.
Sarà compito nostro dunque impedire che le forze naziste si impadroniscano delle gemme e portino con sè una rivoluzione drammatica nella città che, per colpa di questa strana ma straordinaria sostanza, sta cominciando a mutare nell’estetica e nella sostanza. Infatti ben presto soldati mutati dal Velo o geneticamente modificati per l’occasione, invaderanno le strade di Isenstadt per dare la caccia al nostro eroe russo e impadronirsi del suo Medaglione della Thule. Wolfenstein lunge dall’essere il solito FPS ambientato nella Seconda Guerra Mondiale e senza altri spunti narrativi, ma si pone l’obiettivo, e speriamo il merito, di aprire nuove tematiche e nuovi fronti nel racconto di questo periodo storico attraverso l’arte del videogame. In quanto ad originalità, ci siamo.

Perché a noi ci piace speciale

Come detto, Wolfenstein affianca al classico e pure sparatutto in prima persona delle belle novità dal punto di vista del gameplay, che sia negli scontri a fuoco o che si tratti del contorno. Cominciamo subito col dire che tenere gli occhi aperti sarà indispensabile, non solo per colpire velocemente i tedeschi prima che ci freddino loro, ma anche – e soprattutto – perché in qualsivoglia posto ci troviamo, che sia lo spazio aperto di una campagna o la stradina di una città o una stanza di un edificio, sarà possibile trovarvi dell’oro o delle informazioni. La raccolta di entrambi gli elementi è essenziale perché ci permetterà di upgradare il nostro arsenale o i poteri del Medaglione, e col proseguire dell’avventura i nemici si faranno più tosti, e senza un adeguato armamento non sarà facile sbarazzarsi di tutti i nemici. Dunque particolare attenzione viene riposta all’esplorazione: dopo aver fatto razzia di crucchi, è bene tornare indietro se necessario e spulciare ogni angolo dell’ambiente, entrare negli edifici nel quale è possibile accedere e recuperare sacche di oro o preziosi. Al contempo, è bene tenere d’occhio qualsiasi bloc notes sparso per l’ufficio, alcuni raccoglitori e scrivanie in cui sarà possibile sbirciare. Spesso troveremo informazioni futili, come liti tra colleghi o letterine d’amore, ma altre volte troveremo schemi di armi che ci permetteranno di imparare ad upgradare l’arma, in quanto solo il denaro non basta. L’acquisto dei potenziamenti viene effettuato tramite il Mercato Nero gestito da due fratelli. Troveremo la “sede ufficiale” nella zona Est della città, puntualmente segnata sulla cartina, oppure troveremo uno dei due fratelli gestore prima di iniziare una missione nel magazzino dove vi è il camion che ci trasporta dal nostro prossimo obiettivo. Le armi sono varie: si passa a da due mitragliatrici ad armi decisamente notevoli che però lasciamo scoprire ai lettori che ancora non hanno visto i vari trailer delle armi potenti. La novità per la serie del mercato nero e la raccolta differenziata di oro e informazioni, si aggiunge ad una decisamente più azzardata, ovvero i componenti mistici di cui farà uso il nostro B.J. Il medaglione infatti, oltre al potere principale del Velo, descritto prima, avrà anche altri tre poteri, richiamabili semplicemente tramite i tasti direzionali. Anche questi, seppur verranno svelati abbastanza presto, li lasciamo scoprire ai cari lettori. I quattro poteri del medaglione potranno essere anch’essi potenziati, grazie sia all’uso dell’oro che grazie alla raccolta di particolari libri antichi che ne descrivono appunto altri significati di poteri, ovvero i Tomi. I Tomi saranno solitamente nascosti per bene nel livello, e per trovarli bisognerà davvero tenere gli occhi aperti, e magari ”velati”. In conclusione, l’utilizzo del Mercato Nero, dovrà essere sviluppato con oculatezza, perché pur raccogliendo tutto l’oro disponibile, non si avrà mai l’opportunità di potenziare tutte le armi e tutte le particolarità del medaglione, quindi ogni potenziamento deve essere acquistato solo se strettamente necessario.

Il tutto favorisce a dare maggiore profondità al titolo, staccandosi un attimino dal concetto di sparatutto e addentrandosi in una personalizzazione dello sparatutto stesso. L’uso del medaglione spesso sarà vitale e grazie ai suoi poteri potremo liberarci più velocemente dei soldati o addirittura eliminarne alcuni che, senza l’oggettino magico, ci avrebbero vinto. L’ultima profondità al gameplay viene data dallo stile del gioco. Infatti ci ha ricordato molto Far Cry 2 – in dimensioni e qualità ovviamente ridotte - in quanto vi sia una città da percorrere in lungo e in largo, con la possibilità di entrare in alcuni edifici per trovare oro o informazioni. Inoltre vi sono la presenza di alcune missioni secondarie, sbloccabili parlando con alcuni personaggi non giocanti o salvando determinate persone dalle forze della Resistenza. Anche l’ordine delle missioni secondarie è “personalizzabili” e il fatto che vi siano due gruppi con cui affrontare missioni, si avvicina ulteriormente alle fazioni del sopracitato Far cry 2.

Tecnicamente? Il giusto

Wolfenstein purtroppo non brilla in quanto a comparto tecnico, e il “purtroppo” risiede nel fatto che con tutte queste belle novità è davvero un peccato che la grafica non sia eccezionale, perché avrebbe potuto far salire il titolo nei primi dieci gradini video ludici del 2009. Dunque graficamente è appunto “il giusto”, ovvero una bella base, gradevole, con texture pulite e illuminazione dinamica, ma nulla di eccezionale. Però come si poteva far di più, si poteva anche far peggio. Ottimi gli effetti particellari dovuti alle esplosioni e alle conseguenze che provoca nell’ambiente. Gli oggetti non sono sprovvisti di fisica e dunque vedremo barili andare a pezzi o rotolare a seconda della distanza dell’esplosione, polvere che si alza in bella quantità qualora fossimo su terricci e assi o ripari di legno frantumarsi. Nel caso facessimo saltare in aria un soldato tramite barili di benzina – messi anche in troppa quantità e troppo ovunque – vedremo il corpo del poveretto carbonizzato. La fisica dei soldati è notevole, come anche la collisione tra essi e i proiettili. Forse siamo davanti alla simulazione del colpo subito e della caduta a corpo morto migliore fino a questo momento. Sarà anche possibile, nel caso avemmo una scarsa precisione – in altri casi si direbbe una notevole precisione – far saltare l’elmetto del soldato con egli ancora vivo a svuotarci addosso il suo caricatore. Ottime le scene realizzate in computer grafica, un po’ meno le animazioni dei dialoghi ingame.
Dal punto di vista audio, segnaliamo che il linguaggio per la versione europea è solo inglese, quindi nessun doppiaggio localizzato ad hoc. Però vi è la presenza dei sottotitoli. Il doppiaggio è credibile e gli effetti sonori sono nella media. Dal punto di vista della longevità, per completare il gioco la prima volta occorrono dalle dieci alle quindici ore di gioco. Tempo che aumenta notevolmente, e magari arrivando al doppio, se si vogliono acquisire tutti gli oggetti, tra oro, informazioni e tomi, contenuti nel livello. Ogni livello, tra l’altro, è rigiocabile in qualsiasi momento. Presente anche il multiplayer.

Qualcosa di diverso

Alla resa dei conti, Wolfenstein si fa carico grazie alla sua fama, di provare a portare qualcosa di nuovo sia nella sua storia di FPS che nel campo dello sparatutto in prima persona classico, ambientato nel palcoscenico più usato dai giochi di guerra. Il titolo è consigliato per tutti coloro che amano gli sparatutto arcade classici e per chi vuole qualcosa di diverso da questi. In ambo i casi, ne resterà soddisfatto. Gli extra e la rigiocabilità che offre il gioco, non faranno di certo rimpiangere la spesa, regalando ore e ore di sfuriate tra SS e mutanti.

By:Straicker

Call of Duty Modern Warfare 2




Sessant'anni avanti. Questo l'arco temporale che separa il terzo capitolo della saga di Call of Duty, l'unico targato TreeArch prima della reentry di Infinity Ward, ed il quarto, opportunamente sottotitolato Modern Warfare quasi a voler sancire subito, al di là d'ogni dubbio, la cesura netta con il passato.
Diciamocelo francamente. Nonostante l'apprezzabile sforzo compiuto da Electronic Arts per rinvigorire il genere, aggiungendo al menu del suo Airborne l'apprezzabile opzione del lancio iniziale con il paracadute e l'implementazione dei miglioramenti delle armi, l'accoppiata FPS e Seconda Guerra Mondiale aveva già segnato il passo da un pezzo.
Dopo aver passato ore a mangiare sabbia umida sulla spiaggia di Omaha, vagare tra i bocages normanni, congelarci gli scarponi nelle Ardenne e prenderci colpi di sole in Nord Africa, sentivamo tutti, chi più chi meno, il bisogno di qualcosa di nuovo.



La guerra è passata di qui... Si vede!

Veloci, silenziosi, letali!

Chissà perché, in queste occasioni piove sempre!



Magari, perché no, un'ambientazione più attuale e vicina ai drammatici scenari presentati sui nostri teleschermi dai notiziari della sera, come quella che un altro capolavoro, Battlefield 2, ci aveva fatto assaggiare, però solo nella dimensione multigiocatore.
Anche alla Inifinity Ward, che pure deve allo scenario anni '40 la sua fortuna con la serie COD, dovevano averne abbastanza di operazioni Overlord, Market Garden e Varsity. La confezione di COD4, infatti, ci porta avanti nel tempo fino ai giorni nostri, coinvolgendoci in prima persona, è il caso di dirlo, in un'avvincente ed adrenalinica sequenza di eventi bellici che citano a piene mani l'attualità più recente.
C'è il fondamentalismo islamico, ci sono gli scontri casa per casa in stile Fallujah e Ramallah, la frenetica ricerca di contrabbandieri nucleari nelle repubbliche ex-sovietiche e i colpi di mano notturni nei panni neri di un incursore delle forze speciali. Il tutto condensato in una trama che, ahimè, se ne va via in un massimo di 6 ore, un paio in più se deciderete di giocare al massimo livello di difficoltà.

Il ritmo, sia che indossiate la mimetica da climi aridi del Corpo dei Marines degli Stati Uniti che indossiate la tuta nera di un commando del SAS britannico, non scende mai, coinvolgendo il giocatore in una catena inarrestabile di eventi alternati da scene cinematiche che spiegano l'evolversi della trama, spesso vissute in prima persona.
Il risultato è una storia ben confezionata e credibile, sia pure da un punto di vista squisitamente “cinematografico”, che non ha nulla da invidiare ad un romanzo d'azione di Tom Clancy o Harold Coyle.
Basterebbe questo, tutto sommato, se supportato da una tecnica discreta, a fare di COD4 un “must have”. Invece no, siamo appena all'inizio.
La tecnica del gioco distribuito da Activision, infatti, sia che si parli di grafica sia che ci si addentri nel comparto sonoro, è anni avanti alla concorrenza diretta. Magari non saranno sessanta, ma di certo il primato un tempo appannaggio proprio di Battlefield 2 in termini di fotorealismo e di effetti grafici e sonori passa ora saldamente nelle mani dei programmatori della Infinity Ward. Ovviamente tanta bellezza costa cara. A meno di non preferire alla versione PC quella destinata alle console next-gen (quella per Xbox 360 supporta il formato HD 1080, quella per PS3 solo il 720), per gustare il gioco al massimo dei settaggi occorre dotarsi di una macchina piuttosto performante, mettendo mano alle tasche se già non si possiedono processore e scheda video di ultima generazione.

Altrimenti l'effetto globale non è comunque niente male, ma non si potranno apprezzare taluni effetti di luce, shading e nitidezza delle texture che, da soli, meritano il prezzo d'acquisto del gioco da utilizzare come benchmark grafico high end come minimo per i prossimi 12 mesi.
Stesso dicasi per il sonoro. Se non avete ancora un impianto 5.1, compratevelo. Solo così potrete far credere ai vostri vicini che uno scontro a fuoco con tanto di esplosioni scuoti-mura e grida concitate sta avendo luogo nel vostro appartamento. Anche le musiche possiedono quei connotati epici che vi faranno venir voglia di scaricare gli mp3 e riascoltarle sul vostro iPod, mentre vi recate al lavoro o a scuola. E non finisce qui. Ultimo ma non meno importante, prima di parlare doverosamente del multiplayer e concludere la recensione, viene il gameplay, che qui naviga a livelli prossimi alla perfezione, pur affidandosi doverosamente ad una generosa dose di scripting, necessaria peraltro a garantire la cinematicità di molte scene e situazioni.




Lasciamo che le cannoniere diano una bella ripulita, prima

Tempo ideale per un voletto notturno!

La prossima volta, ricordiamoci di bussare!



Superato un tutorial nel quale impareremo i comandi di gioco e potremo prendere le misure circa il livello di difficoltà alla nostra portata, si viene proiettati subito in un'azione popolata da personaggi comprimari degni di un buon film di Hollywood, probabilmente tra i migliori partners che abbiate mai avuto in uno shooter. Dotati di un'IA decisamente superiore alla media, una volta tanto i vostri alleati non solo eviteranno di farsi impallinare ogni tre per due, pregiudicando i vostri sforzi di superare il prossimo checkpoint, ma adotteranno comportamenti davvero fattivi ai fini del gioco. Tanto per capirci, in più di un'occasione potreste vederli afferrare al volo e rilanciare una granata che qualcuno aveva spedito a rotolare tra i vostri graziosi piedini, oppure a fornire fuoco di copertura alla vostra avanzata. O ancora potrete delegare loro, pur nell'impossibilità di dare loro ordini diretti, la conquista di una stanza gremita di nemici, approfittandone per tirare un attimo il fiato.

Il gameplay, inoltre, beneficia di un sistema premiante innovativo e divertente come la possibilità di usufruire di una ricognizione di un drone UAV quando si eliminano tre avversari di fila, di un attacco aereo quando se ne fanno fuori cinque, o dell'intervento di un paio di agguerriti elicotteri cannoniera quando il numero di kill consecutivi raggiunge quota sette. Anche il sistema di classi, divise per abilità ed armamento, una volta padroneggiato fino allo sblocco di tutte e cinque quelle disponibili, fornisce opzioni tattiche ineguagliate. Oltre alla varietà dell'arsenale da scegliere, infatti, il nostro alter ego potrà anche beneficiare di una scorta di “poteri speciali” come la possibilità di sparare un ultimo colpo di pistola contro il nemico che vi ha appena impallinato o il farsi letteralmente saltare in aria in un ultimo atto d'autoannichilimento che porti con sé il maggior numero di avversari possibile.

Si diceva della brevità della trama, infine, che vi porterà a sperare ed attendere con ansia qualche add-on che vi consenta di tornare al più presto sui campi di battaglia single player. A questo punto, un voto negativo sulla longevità sarebbe stato pressoché obbligato, se Infinity Ward non avesse deciso di regalarci un sistema multiplayer capace di farci passare notti insonni e di pregiudicare seriamente la qualità futura della nostra vita sociale.
La possibilità infatti di sbloccare armi e poteri sempre migliori, man mano che il punteggio conquistato online cresce, crea un'immediata dipendenza nei confronti del gioco, accresciuta dalla qualità delle 15 mappe disponibili (chi ha giocato la demo ne ha potute visitare 3) e dalle divertenti opzioni di gioco. Tra tutte Sabotaggio, nella quale i giocatori devono minare con una bomba la base avversaria. Peccato che chi porta con sé la bomba sia contrassegnato, durante l'ingrato compito, di un'evidentissima scritta rossa “KILL”...

La possibilità, inoltre, di impostare l'opzione Vecchia Scuola, che consente balzi alla Halo e dota di maggior energia vitale i giocatori, oppure quella Hardcore, che al contrario prima tutti del radar e rende ogni pallottola letale al 100%, permette di rendere ogni partita online varia e differente, adattando il gioco allo stile stabilito dai partecipanti.
Unica pecca, se così si può dire, è la grandezza non eccessiva delle mappe che, se si decide di giocare in 32, potrebbero risultare un po' troppo affollate.
Non credo di dover aggiungere molto altro. Conscio del fatto di come a questo punto, vi stiano davvero prudendo le mani, non desidero sottrarvi tempo prezioso che v'impedisca di raggiungere il vostro rivenditore di fiducia prima della chiusura e di accaparrarvi una copia del gioco. Call of Duty 4 è l'FPS dell'anno e non ce n'è per nessuno. Nemmeno per Master Chief!

Saluti:Straicker

Recensione Operation Flashpoint 2 DragonRising



Il panorama degli shooter su PC e console è ormai un mondo variegato e ricco di nuove interessanti e innovative proposte. È quindi singolare che un successo di qualche anno fa (precisamente sette) come Operation Flashpoint non sia stato sfruttato con un seguito come Operation Flashpoint: Dragon Rising prima d'ora.

A detta dei dirigenti Codemasters, si è trattato di una scelta ben precisa, dettata dalla voglia di realizzare un simulatore di guerra tattico che fosse quanto più realistico possibile e che consentisse un'esplorazione estesa ed impegnativa. Ciò, però, richiedeva macchine di potenza sufficiente per gestire un mondo di tali dimensioni.

Ed è proprio in tal senso e in funzione delle nuove tecnologie disponibili che Operation Flashpoint: Dragon Rising riesce a ottenere risultati eccellenti. Non capita tutti i giorni, infatti, di interagire con un gioco in grado di gestire ben 35 km di scenari con fluidità ed estetica di alto livello.

L'utilizzo del motore EGO Engine, sviluppato dalla Codemasters stessa per i suoi giochi di guida e poi adattato alle esigenze di uno sparatutto, ha consentito un realismo e un coinvolgimento difficili da ritrovare in titoli analoghi.

Altra scelta intelligente, anche se parzialmente mutuata da Crysis, consiste nel aver voluto utilizzare un ambiente tratto dal mondo reale, vale a dire l'isola di Kiska a nord del Giappone, ricostruito perfettamente anche in base alle condizioni metereologiche e di illuminazione.

La storia di Operation Flashpoint: Dragon Rising si svolge in un futuro prossimo, in circostanze che hanno spinto l'insorgere di una grave crisi internazionale. L'invasione della piccola isola nipponica da parte delle truppe cinesi a discapito delle armate russe ha reso necessario l'intervento dei marine statunitensi, allo scopo di evitare una rapida escalation bellica. Il giocatore sarà pertanto inviato su Kiska, insieme ad altri compagni, per risolvere ben 11 missioni di difficoltà crescente.

La caratteristica più evidente di Operation Flashpoint: Dragon Rising è la possibilità di vivere l'esperienza di gioco con la massima libertà possibile. Al contrario di quanto avviene nella maggior parte dei simulatori scripted di guerra, il giocatore potrà vivere l'avventura in maniera del tutto indipendente, spaziando in tutti gli ambienti dell'isola in cerca del percorso migliore per risolvere le missioni di gioco.

Sarà inoltre possibile rubare mezzi bellici, sottrarre armi ai nemici, e ancora affrontare le missioni con atteggiamento aggressivo o tattico e risolverle scegliendo un percorso sempre diverso.

Anche le possibilità di interazione con gli altri personaggi, siano essi umani o virtuali, è molto ampia: i comandi a disposizione sono molteplici, così come il numero di armi e di mezzi a disposizione. In Operation Flashpoint: Dragon Rising sarà possibile utilizzare più di 70 armi diverse, ognuna con caratteristiche specifiche, e più di 50 mezzi di trasporto adatti all'utilizzo su terra, in acqua e in aria.

I caratteri dei soldati incontrati lungo il percorso, inoltre, sono molto diversi fra loro, fattore che consente di riconoscere i singoli commilitoni e di impartire i giusti comandi.

Per quanto riguarda la difficoltà di gioco, gli sviluppatori hanno scelto un metodo particolare per rendere l'azione sempre più complessa con il procedere delle missioni. Ai livelli più bassi, come di solito accade negli altri FPS, sull'HUD del casco dei militari saranno visualizzate tutte le indicazioni necessarie all'azione. Così facendo, fra l'altro, sarà possibile visualizzare l'obbiettivo della missione, il numero dei proiettili disponibili e il livello di energia del soldato.

Ai livelli più alti, invece, sarà necessario vedersela da soli, senza avere a disposizione i dati relativi all'azione: bisognerà interpretare nel migliore dei modi l'ambiente circostante, le persone con cui si interagisce e gli eventi che si susseguono. Per esempio, in una situazione di gioco potrebbe essere necessario individuare visivamente, senza fare leva sull'HUD, una colonna di fumo che indichi la direzione giusta verso il prossimo obiettivo da raggiungere.

Anche la resistenza dei soldati è implementata in maniera molto realistica, un fattore che rende impossibile sopravvivere a ondate di proiettili: ogni militare potrà resistere solo a pochi colpi, a patto che non siano indirizzati verso organi vitali! Subire un colpo preciso alla testa è fatale...

Un'altra sezione importante del gioco è il multiplayer, dotata di molteplici funzionalità. Operation Flashpoint: Dragon Rising consente infatti di giocare in cooperativa con grande semplicità. Nella versione PC, il numero massimo di giocatori in multiplayer è di 16 contro 16, che si riducono a 4 contro 4 nelle versioni per console.

Ogni personaggio potrà, inoltre, vivere la sua storia indipendentemente dagli altri, arrivando ad allontanarsi fino a 275 metri dai commilitoni, rendendo davvero esaltante l'esperienza cooperativa. Questa enorme libertà di azione spinge il giocatore a prendere decisioni nel più breve tempo possibile: eventuali errori si ripercuoteranno immediatamente sul destino di tutta la truppa.

La libertà tuttavia ha spesso un risvolto negativo: nel gioco sono presenti alcuni momenti noiosi, in cui lunghe perlustrazioni e spesso inutili ricerche potrebbero scoraggiare anche i giocatori più incalliti.

I menu implementati durante l'azione sono abbastanza macchinosi e poco semplici da interpretare, una scelta che, soprattutto su console, costringe a diverse acrobazie nell'utilizzare i tasti deputati.

L'intelligenza artificiale, infine, è piuttosto altalenante: a volte è davvero sorprendente mentre in altre circostanze è talmente stucchevole da rasentare l'inverosimile.

Operation Flashpoint: Dragon Rising si avvale di una cura maniacale di alcuni aspetti come, ad esempio, le descrizioni delle armi e dei mezzi di trasporto, aspetto che rende secondari i difetti nella gestione dei tasti e di alcune funzionalità.

La qualità grafica, di ottimo livello, si esalta soprattutto negli ambienti con poca luce (come nelle scene al tramonto), o in presenza di grandi effetti di luce e di fumo utili per rendere davvero realistica la scena di gioco.

Chicche come la possibilità di pilotare un elicottero nella fase finale del gioco, o le ultime missioni ambientate all'interno degli edifici rendono ancor più vario l'aspetto cosmetico di Operation Flashpoint: Dragon Rising.

Il sistema multiplayer è divertente e fluida, e consente di utilizzare gli headset con microfono per impartire ordini ai propri compagni in modalità cooperativa. È anche possibile giocare classici deathmatch fra due squadre opposte, oppure lanciarsi nella modalità Infiltration, in cui una squadra dovrà difendere una base e l'altra cercare di conquistarla.

Il sonoro è curato sin nei minimi dettagli e vanta un'ottima qualità e un sorprendente posizionamento delle sorgenti sonore nello spazio.

In definitiva, le migliori caratteristiche di Operation Flashpoint: Dragon Rising sono la strategia e il realismo superiori alla concorrenza. D'altro canto, questa peculiarità potrebbe stonare con le necessità della maggior parte dei giocatori: se si è in cerca di un gioco rapido e veloce, in cui sparare a tutto ciò che si muove, potrebbe non essere il gioco ideale. Per giocare online, però, e per vivere un'esperienza bellica in maniera simulativa, rappresenta una scelta ottimale.

By :Straicker

Recensione Bioshock 2



Take-Two Interactive ha ufficialmente annunciato lo sviluppo di BioShock 2, il richiestissimo sequel dell'ottimo sparatutto in soggettiva sviluppato originariamente da Irrational Games in esclusiva PC e Xbox 360, che è risultato difatti uno dei titoli più apprezzati dello scorso anno.

Il nuovo BioShock 2 non sarà sviluppato dai membri di Irrational Games/2K Boston, bensì dai nuovi studi 2K Marin in California e sarà disponibile nel periodo che va da agosto a ottobre 2009. Tuttavia, Take-Two ha confermato che Ken Levine, responsabile dello sviluppo dell'originale BioShock, collaborerà e supervisionerà lo sviluppo di BioShock 2 che, allo stato attuale, non è stato ufficialmente confermato per nessuna piattaforma.

Sarà interessante vedere l'approccio del team 2K Marin allo sviluppo di BioShock 2, che sicuramente figurerà fra i titoli più attesi del prossimo anno, e se gli sviluppatori del nuovo studio californiano saranno in grado di ripetere l'ottimo lavoro profuso da Irrational Games. In attesa di maggiori dettagli ufficiali, non ci resta che rimandarvi a un prossimo aggiornamento in merito.

Saluti:Straicker

Recensione The Chronicle of Riddick

Inizialmente annunciato come un remake dell’acclamato Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay, con l’aggiunta di nuovi contenuti, The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena contiene invece, oltre al remake del titolo appena citato, un’intera campagna totalmente inedita (lunga tendenzialmente quanto Butcher Bay circa) e, per la prima volta, la modalità di combattimento online multiplayer.



Per chi non sapesse nulla di questo personaggio e della sua storia (che ricordiamo sono tratti dall’opera letteraria di Alan Dean Foster), possiamo dirvi che in un futuro molto remoto dove i viaggi interstellari sono assolutamente normali, Riddick è un soggetto piuttosto peculiare, fortissimo, furbo, svelto, capace di vedere di notte (il perché ve lo scoprite da soli vedendo Pitch Black……) con un solo problema: vive in costante fuga da mercenari che lo vogliono catturare per avere una lauta ricompensa (e non vi dico di più per non rovinarvi la sorpresa). Tutto parte proprio quindi da Butcher Bay, un penitenziario di massima sicurezza in cui il nostro alter ego digitale viene rinchiuso. Ma Riddick non è uno che si dà per vinto e lo dovremo aiutare quindi ad evadere e riassaporare la libertà. Di ostacoli ce ne saranno a bizzeffe ma quest’uomo ha veramente la pellaccia dura….




Come potete capire dalle immagini, Riddick in versione videoludica è un FPS ricco di varie sfumature diverse: dai duelli all’ultimo sangue in cui premeremo il grilletto destro fino a finirci le munizioni, a situazioni tipicamente stealth in cui dovremo muoverci con molta circospezione nelle oscurità (e qui Riddick ha un bel vantaggio) e prendere il nemico di sorpresa. Il ritmo del gioco è veramente molto alto e caratterizzato anche da tanti momenti cinematografici. Un’altra particolarità del gameplay è una contaminazione con il genere degli RPG: vi troverete infatti frequentemente a poter scegliere di affrontare delle sottoquest che vi proporranno vari personaggi nel corso dell’avventura. Da queste missioni avrete in cambio o delle informazioni essenziali per il proseguo oppure vari oggetti utili ad affrontare le avversità in modo… più attrezzato! Un ottimo mix di generi, senza dubbio!




Se pur si tratti di un titolo originario della prima Xbox, il lavoro svolto dai programmatori per trasportarlo in alta definizione, ha portato ottimi risultati: grandiosi effetti luce, dettaglio altissimo, animazioni convincenti, modelli poligonali dei personaggi creati con cura (Vin Diesel è quasi indistinguibile dalla realtà): veramente una produzione eccellente che non viene assolutamente intaccata da qualche minimo rallentamento nelle situazioni di gioco più convulse. Certo, prodotti quali Gears of War 2 o Killzone 2 sono di un altro livello ma Riddick si difende ancora bene. Pollice in alto anche per il sonoro, degno di una pellicola cinematografica in tutti i suoi aspetti (musiche, effetti sonori oltre che per i dialoghi interpretati da Vin Diesel in inglese ma con in sottotitoli in italiano).

Del primo Riddick videoludico, l’unico aspetto che non aveva convinto fino in fondo era la longevità visto che si riusciva a concluderlo anche in meno di 10 ore: Assault on Dark Athena invece tra il remake dell’originale, la nuova avventura (che ha la stessa durata di Butcher Bary) e la componente multiplayer on line (tra cui spicca la modalità Pitch Black ovvero un giocatore impersona Riddick e tutti gli altri dovranno dargli la caccia) garantisce anche in fatto di durata ampie garanzie.

IN CONCLUSIONE
The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena si presenta veramente come un bel “bundle”: il remake di Butcher Bay, la nuova avventura (dalla durata simile all’episodio precedente) e l’inedita componente multiplayer. Un ottimo mix per un titolo che se pur ancorato sotto vari aspetti al prodotto originale, mantiene la sua freschezza e le sue caratteristiche particolari e distinte dagli standard degli FPS. Forse un prezzo simil budget (si tratta pur sempre di un prodotto in parte già edito) avrebbe reso ancora più consigliato l’acquisto ma anche così se amate il personagio e/o questo tipo di ambientazioni e tipologie videoludiche, Assault on Dark Athena fa proprio al caso vostro.

Saluti::Straicker

Recensione Assassin's Creed Bloodlines Psp

Piattaforma: Playstation Portatile
Editore: Ubisoft
Data di rilascio: USA: 17 Novembre, Europa: Q4 2009

Assassin's Creed: Bloodlines



Assassin’s Creed si è rivelato un brand tanto di successo quanto controverso: affiancava infatti un comparto tecnico rivoluzionario ad un gameplay talvolta "vecchio", ed il finale apertissimo lasciava spazio a ben più di un dubbio irrisolto. Dato l'enorme successo commerciale, Ubisoft ha messa in lavorazione un seguito ufficiale ed uno spin-off esclusivo per la portatile Sony, che riporterà i giocatori nella Terra Santa: se infatti Assassin’s Creed II, previsto per le console di nuova generazione PS3 e 360, chiamerà i giocatori vestire i panni di un personaggio inedito, quale Ezio Auditore, mettendo a disposizione scenari (italici) altrettanto nuovi, Assassin’s Creed: Bloodlines sviluppato in esclusiva per al portatile Sony, avrà modo di riprendere il discorso lasciato in sospeso del capostipite.

Il ritorno dell’assassino
Con Bloodlines si avrà modo di vestire ancora una volta i panni dell’assashin Altair, rituffandosi nelle calde e assolate terre medio-orientali. Un’immedesimazione, quella nel celebre assassino digitale, che si farà proprio attiva e diretta, diversamente da quanto visto nel primo gioco, in cui si era chiamati a impersonarlo solo per mezzo del proprio discendente Desmond Miles. In Bloodlines totalmente assenti saranno infatti le sezioni di gameplay collocate nel mondo contemporaneo, con conseguente e completa predilezione per quelle ambientate nel passato.
La storia proposta, come si diceva appena successiva all’epilogo del capostipite, prenderà inizio con l’occupazione dei templari di Cipro. Il compito di Altair sarà questa volta l’eliminazione delle maggiori cariche militari sull’isola, finalizzata all’indebolimento delle forze armate ed al loro eventuale abbandono del territorio insulare. Un difficile incarico fortuitamente agevolato dall’esperienza accumulata dal protagonista nel corso della propria carriera “professionale”, con ogni upgrade ottenuto alla fine del gioco originale già a disposizione dell’utente in questa nuova avventura, offrendo un personaggio di fatto armato fino ai denti e attentamente forgiato dalle molteplici battaglie affrontate.

Evoluzione assassina
Ubisoft pare avere prestato orecchio a lamentele e apprezzamenti degli appassionati della serie, introducendo doverose migliorie in questa puntata tascabile ed eliminando aspetti passati degni di rimprovero.
Il mondo digitale a disposizione dei giocatori sarà tanto liberamente esplorabile e graficamente dettagliato (almeno in rapporto alla piattaforma corrispondente) quanto quello del capostipite, pur non potendo ancora godere di alcuna specifica geografica e dimensionale in merito (ignoti sono i dati relativamente alla propria vastità e ricchezza/varietà morfologica). Un particolare che già prepara alla deambulazione più scanzonata e divertita, in cerca di sbloccabili occultati, o di semplici scaramucce occasionali con cui sollazzarsi.
Il repertorio delle mosse di Altair vede un inedito arricchimento, rappresentato dalla possibilità di effettuare prese in scalata, ovvero proiezioni ai danni degli avversari attivabili durante le fasi di arrampicata. Una grande innovazione che unisce finalmente i due distinti macro-elementi interattivi della serie: i concitati duelli all’arma bianca e lo spostamento acrobatico attraverso gli scenari.
Infine rivisitata si rivelerà la scelta puramente cinematografica offerta, constando di molte meno sequenze non-interattive dall’eccessiva lunghezza, e componendosi invece di intermezzi di gran lunga più agili e leggeri, di sicuro più adatti a una piattaforma portatile come quella su cui il titolo è previsto.

Assassini comunicanti
Altra grande caratteristica di Bloodlines sarà la sua interoperabilità con Assassin’s Creed II su PlayStation 3. Le monete dei templari che si riusciranno a racimolare sul primo, potranno infatti essere così spese in potenziamenti nel secondo. Allo stesso modo, solo in senso contrario, i miglioramenti di salute effettuati in ACII potranno essere trasferiti su Bloodlines, in modo che Altair fruisca di alcuni benefici di Ezio. E sarà proprio a fronte di simili accortezze che la versione Sony del secondo capitolo del brand saprà potenzialmente allettare e dare di più.

La prova dell’assassino
Ubisoft ha intanto lasciato provare una piccola versione dimostrativa del gioco, capace in ogni caso di riflettere molto bene il proprio contenuto più succoso. In questa Altair è impegnato a infiltrarsi in una roccaforte dei Templari, naturalmente difesa da decine di pericolose guardie armate. La missione viene portata avanti attraverso il lento e costante annientamento delle forze militari che circondano l’assassino, aprendo le danze a combattimenti coreografici e sempre frenetici, in cui sono contromosse e sanguinose esecuzioni a dirigere l’orchestra. Solo dopo essersi sbarazzati dell’ennesimo plotone, Altair avrà l’onore di trovarsi faccia-a-faccia con il comandante del caso, nella fattispecie boss di gioco vero e proprio: Moloch the Bull, baffuto energumeno armato di mazza a catena, capace di portare a segno colpi imparabili, contrattaccabili unicamente col giustissimo e millimetrico tempismo. Solo una volta vintolo la posizione del leader dei Templari potrà essere scucita dalla sua bocca, permettendo l’avanzamento del protagonista e la conclusione di un assaggio ludico intenso e molto soddisfacente.

Saluti::Straicker

Recensione Afro Samurai

. L'opera nata dalla matita di Takashi Okazaki e poi trasposta sugli schermi domestici dai Gonzo Studios è, infatti, ancora inedita qui in Italia. Ci sono nobili guerrieri, ci sono comprimari di tutto rispetto, ci sono battaglie sadiche e violente, belle ragazze, nemici cattivissimi, colpi di scena. E c'è un protagonista carico di stile, quanto e forse più di chiunque altro. Sguardo glaciale, sigaretta perennemente accesa, vestiario largo e folta capigliatura svolazzante alla afro. Detto così, sembra più il parto di un ubriaco. Eppure, l'anime di Afro Samurai è una piccola perla. Una perla che Namco Bandai, per la gioia dei fans, ha voluto diffondere anche su console. Le formidabili abilità da spadaccino del nostro eroe si adattano perfettamente ad un action-adventure forse non di alte pretese, ma sicuramente da tenere in considerazione.



Le vicende del gioco seguiranno quelle già narrate nell'opera originale. Per chi se la fosse persa, ecco un rapido riassunto. La trama ruota attorno a due fasce, appositamente numerate. Secondo le leggende, chi riesce ad entrare in possesso della Numero Uno, la più ambita, riceverà all'istante i poteri di un dio. L'unico che può sfidare in duello il Numero Uno è il Numero Due. Il risvolto della medaglia, però, vuole che chiunque altro possa attaccare il Numero Due, così da sottrargli la fascia e puntare più in alto. È una storia di vendetta, che vede Afro in viaggio alla ricerca dell'assassino del padre, Justice (attuale Numero Uno), in un mondo che amalgama in un maniera innovativa Medioevo giapponese e futuro fantascientifico; un viaggio che, per quanto breve, porterà il prode guerriero ad attraversare un tunnel di sofferenza, indicibili perdite e reminescenze dal passato.

Purtroppo, se la serie animata riesce a mettere soddisfacentemente la parola “fine” alle vicende in sole cinque puntate, lo stesso non vale per il videogame. Affossato da una narrazione lacunosa e singhiozzante (aggravata dai continui flashback giocabili), non fa altro che confondere ulteriormente chi si avvicina per la prima volta alla saga. Per coloro che invece hanno già digerito le avventure televisive del samurai non c'è questo rischio. Purtroppo, ne entra in scena un altro. Ovvero chiedersi, “ma è di Afro Samurai che stiamo parlando?”. Buona parte delle scene sono completamente rifatte da zero, andando ad intaccare la perfezione dell'opera principale, con tanto di filler dal dubbio gusto buttati lì per allungare il brodo dove possibile. I punti chiave sono comunque rimasti integri, e chiunque volesse testare con mano lo scontro con Jinno o Afro Droid troverà pane per i suoi denti.

Sotto l'aspetto del gameplay, Afro Samurai si presenta come un action/adventure molto classico, smaccatamente ispirato a Prince of Persia sotto svariati aspetti. Le non troppo rare sequenze di platforming, uniche boccate d'aria fresca tra una battaglia e l'altra, lasciano presto il passo alla vera colonna portante: lo smashing forsennato della coppia Quadrato-Triangolo. Il sistema di combattimento ripesca a piene mani dai baluardi del genere, con attacchi leggeri da alternare ad altri più pesanti (e concatenamenti annessi). Inoltre, dopo aver messo a segno una certa quantità di colpi, ci verrà data la grazia di attivare il Focus. Niente di diverso dallo straconosciuto Bullet Time, questo Focus investirà Afro di una velocità sovrumana, dandogli il tempo di sferrare fendenti più accurati e di mirare direttamente ai punti vitali del nemico. Basta aguzzare la vista, munirsi di un certo tempismo e in men che non si dica assisteremo a macabri spettacoli di sadici smembramenti, culminanti in un lago di sangue ai limiti della censura.


Afro Samurai non ha paura di regalare al pubblico il gore che da sempre contraddistingue l'anime, rendendolo non solo la ciliegina sulla torta, ma l'indiscusso protagonista. La soddisfazione di squartare da parte a parte il ninja di turno, però, non riesce a far chiudere un occhio sulla pesante linearità di fondo. Il titolo Namco Bandai altro non è che un'esperienza guidata, una fastidiosa e - a tratti - stancante serie di arene stracolme fino all'orlo di assassini di ogni tipo, nonostante in più di un'occasione cerchi di sorprendere con qualche simpatico enigma. Purtroppo, anche il battle system cede il fianco a qualche deficienza: in primis, la mancanza di una schivata per sfuggire velocemente da un gruppo di nemici, assenza sofferta soprattutto nelle battaglie con i boss. Per di più, l'esperienza ottenuta nel corso delle frequenti risse lascia il tempo che trova. Il sistema di crescita del personaggio, anch'esso guidato, non concede al giocatore la scelta dei parametri da incrementare o delle combo da apprendere, ma risolve tutto in automatico. Un punto a sfavore, quindi, per coloro che si aspettavano un minimo di piglio ruolistico.

Peccato che giungere al fatidico scontro con Justice non richiederà più di cinque o sei ore, un tempo palesemente al di sotto della media odierna. La rigiocabilità non migliora di certo la situazione, dato che un'offerta basata per intero su bozzetti sbloccabili o altre chicche di poco conto non invoglierebbe nessuno ad allacciarsi le cinture per un secondo o terzo giro (la versione PS3, per giunta, non ha neanche i Trofei).

Il comparto grafico, per quanto concerne stile, scelta cromatica e tratto degli oggetti, richiama il più possibile l'idea di un fumetto. Ed è forse la più grande vittoria del gioco: quella di apparire come un quadro in movimento. Il tutto è ben definito, la pulizia a schermo è magistrale, nessuna traccia di aliasing è lì ad infangare un'esperienza visiva di grande impatto. Il motore, dal canto suo, sorregge questo spettacolo con un'encomiabile fluidità, intaccata solo in sporadiche sessioni più popolose della media. Naturalmente, neanche Afro Samurai è perfetto. Come risvolto della medaglia, possiamo notare modelli poligonali avversari stantii - abbozzati frettolosamente e clonati all'inverosimile - e ambientazioni non sempre ispiratissime.

Ad intonare le gesta del samurai capellone, neanche fosse il suo angelo custode, è nuovamente RZA, hip-hopper che ha già donato la sua ugola (e il suo ammaliante ritmo) alla saga animata. Anche qui, come potete notare, un accostamento piuttosto peculiare, ma comunque azzeccato come pochi altri. I doppiatori già apprezzati nella produzione Gonzo appaiono anche nella trasposizione videoludica, più in rispolvero che mai. Divertenti, scurrili e carichi di espressione, donano all'atmosfera il mordente necessario per proseguire e per farsi qualche sana risata, sebbene i sottotitoli nostrani cerchino in più di un'occasione di coprire le continue oscenità pronunciate.

Saluti ::Straicker

Recensione Assassin's Creed 2

Piattaforma:
PS3,xbox360,pc
Editore:
Ubisoft
Sviluppatore:
Ubisoft
Data di rilascio:
Novembre 2009



Assassin's Creed II
Il primo Assassin’s Creed riuscì, nonostante la nota ripetitività del gameplay, ad imporsi come uno dei titoli più carismatici degli ultimi anni, tant’è che i voti contrastanti della stampa specializzata non hanno destabilizzato l’interesse per il seguito, Assassin's Creed II, che a distanza di quasi due anni vede passare il testimone di acrobatico assassino da Altair, vissuto nel 1191 durante la Prima Crociata in Terra Santa, a Ezio Auditore, le cui avventure saranno narrate nel contesto del Rinascimento Italiano.

Alleanze , nemici e focose personalità
Chissà se il buon Desmond Miles, il barista conosciuto in Assassin’s Creed, avrebbe mai immaginato di avere avi di tanto spessore storico. Se Altair poteva concedersi l’onore di interagire con figure del calibro di Riccardo Cuor di Leone o Saladino, Ezio si muoverà per le più belle città rinascimentali italiane a stretto contatto con personaggi del calibro di Leaonardo Da Vinci, Sandro Botticelli, Niccolò Machiavelli o Caterina Sforza. Ognuno dei personaggi avrà un ruolo fondamentale a livello di gameplay; laddove la presenza delle famiglie de’ Pazzi e de’ Medici garantiranno al plot un’intricata serie di cospirazioni, le conoscenze di Botticelli dovrebbero dar modo al protagonista di far chiarezza, nel corso dell’avventura, sui fatti e misfatti sui quali si sviluppa la trama di gioco, per ora del tutto oscura. Macchiavelli e Sforza sembrano avere anch’essi ruoli assai importanti, lasciando il dubbio sul fatto che possano essere considerati amici o meno di Ezio, il che dovrebbe donare alla storia anche dei risvolti piuttosto intricati a livello interpersonale.
Tra tutti, come ci si poteva aspettare, la figura apparentemente più carismatica sembra quella di Da Vinci. ll celebre inventore sarà tra gli amici più fidati di Ezio, oltre che probabilmente il creatore di molte delle attrezzature a disposizione del protagonista, ivi comprese le lame da braccio di cui farà ampio uso, e persino della celebre macchina volante, che prenderà vita dai progetti della geniale mente permettendo al protagonista di spostarsi in volo.
Ad oggi è noto che Ezio sarà di molto differente da Altair per quanto riguarda la propria personalità. Diversamente dal freddo assassino del 1191, ligio al dovere ed agli incarichi ottenuti a dispetto del proprio credo personale, Ezio sarà ben più indipendente ed intraprendente, elementi che si paleseranno con la sua capacità di procedere nell’arco narrativo anche seguendo scopi personali e non solo tramite incarichi commissionati. In questo senso, lo charm del protagonista dovrebbe persino permettere, in modalità ancora sconosciute, di sfruttare abilità di seduttore per ottenere vantaggi da personaggi non giocanti di sesso femminile…
Relativamente agli interessi personali di Ezio, le certezze sono minime; sicuramente il protagonista resterà segnato da un particolare evento all'inizio del gioco, evento che per sete di vendetta lo porterà ad abbraccciare la confraternita degli assassini. Il resto è mistero.

Da una all’altra commissione nel contesto di una grande regione
Come ricordavamo nell’introduzione, uno dei difetti di Assassin’s Creed maggiormente contestati da critica e giocatori era, al di la di un’intelligenza artificiale lacunosa, una elevata ripetitività degli incarichi da svolgere, divisi in poche categorie e da compiere secondo uno schema sempre identico per tutto l’arco del gioco. Assassins’ Creed II dovrebbe portare molta più varietà in questo senso, senza obbligare il giocatore alle meccaniche restrittive che, nel primo, imponevano di accondiscendere in maniera lineare ad una serie di eventi prima di avere sbloccata la possibilità di uccidere il pezzo grosso di turno.
A questo scopo, oltre che una maggiore varietà di incarichi veri e propri, dovrebbe essere possibile interagire in maniera più dinamica con l’ambiente e con la popolazione, sia con l’approccio al sesso femminile già citato, che con i passanti in generale. Un’esempio di cui abbiamo preso conoscenza è la possibilità di sfruttare l’iconico Carnevale di Venezia per celarsi tra le numerose maschere presenti. Citando Venezia e l’interazione con il mondo di gioco, è bene a questo punto fare una panoramica sulle location che Ezio si troverà ad esplorare; tra queste quelle confermate sono proprio Venezia e la regione Toscana, con Firenze come principale esponente.
Pensando a Firenze, ulteriore location offerta dal titolo, senza dubbio non vediamo l’ora di iniziare una arrampicata sulla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, luogo dell’assassinio di Giuliano de’ Medici. Se la rivisitazione storica prevederà di diventare i carnefici dell’evento non è noto, certamente saranno differenti le variazioni storiche utili a rendere l’avventura del protagonista piuttosto movimentata; il limite che separa quelle che potrebbero essere delle “licenze storiche” dal diventare “svarioni storici” è sottilissimo; la speranza è che venga riposta particolare cura in questo senso.
La campagna Toscana dovrebbe rendersi esplorabile cosi come accadeva per il regno di Riccardo nel primo episodio, facendo da collante tra differenti ambientazioni. Che l’esplorazione delle città si estenda ad altre oltre a Firenze non è ancora noto; certamente la presenza di città come Pisa nella stupenda regione può facilmente scatenare fantasie di arrampicate sulla famosa torre.
La splendida Venezia verrà riprodotta nei dettagli e, resi ancor più evidenti i dettagli dell’architettura rinascimentale, si dovrebbe dimostrare una città particolarmente propensa alle doti di parkour del protagonista, oltre che la migliore per le nuove doti di nuotatore del character principale, che sarà capace non solo di nuotare, ma anche di immergersi e trattenere il respiro sott’acqua per fugare il dubbio della sua presenza dai nemici. L'acqua peraltro dovrebbe diventare anche strumento di morte, dato che dovrebbe essere possibile attirare guardie ed obiettivi per poi trattenerli sott'acqua fino al boccheggiamento e all'asfissia.

Non sarà un tranquillo giro turistico
Restando in tema di nemici, la loro varietà sarà certamente maggiore rispetto ai pochi modelli visti nel primo capitolo. Le guardie a cui sfuggire saranno divise in tre archetipi, ovvero gli Elite, i Leaders ed i Militi. Ognuna delle tre categorie si divide a sua volta in tre tipologie, ognuna delle quali differente per armamenti. L’unica per la quale sono noti dettagli interessanti è la categoria Elite; questa è composta dai Brute, soldati grossi e potenti dotati di armi pesanti, dagli Agile, di dimensioni ben più ridotte e con capacità acrobatiche assai sviluppate, sebbene non al livello di quelle del protagonista, e i Parano, ovvero la classe più scaltra nell’individuazione di personaggi nascosti ed attività sospette. A conti fatti, le tipologie guardie a cui far attenzione saranno quindi almeno nove. La differente gestione della IA di ognuna delle differenti tipologie dovrebbe garantire una certa varietà anche nei combattimenti, che a dispetto di quelli affrontati nel predecessore, nel quale fondamentalmente ci si scontrava con nemici simili tra loro uno alla volta, proporranno invece la necessità di un approccio tattico, dato che gruppi composti da differenti tipi di guardie e con differenti tipi di stili di combattimento attaccheranno in maniera più dinamica, obbligando il giocatore a scegliere come e chi affrontare prima.

Tecnicamente
Purtroppo per ora c’è ben poco da commentare relativamente al comparto tecnico, dato che non è ancora possibile vedere alcuna fase di giocato su schermo. Gli sviluppatori, che per il 75% sono gli stessi del primo capitolo, per un numero totale di circa 150 persone, il triplo che in passato, sembrano mantenere un voluto riserbo su buona parte delle informazioni in merito, anche se è stata resa nota la particolare cura alla trasposizione di alcuni tra gli scorci più celebri delle varie città protagoniste. Queste sono in realizzate tramite fotografie ed immagini catturate direttamente in loco e renderizzate in seguito rispettando quante più informazioni storiche possibili. Grazie a questo sistema avremo modo quindi di oltrepassare un Ponte di Rialto assolutamente credibile, dato che partendo dalla base di quello attualmente presente sul Canal Grande di Venezia, e considerando le informazioni storiche oltre che i dipinti nei quali era ritratto in legno (tra i quali possiamo citare Il miracolo della reliquia della Santa Croce di Vittore Carpaccio del 1494), il ponte è stato ricreato in una possibile quanto verosimile forma.
Anche relativamente alle animazioni del protagonista, per quanto non sia ancora possibile apprezzarne in alcun video, le dichiarazioni a riguardo parlano di numerose nuove animazioni e possibilità, tra le quali figura il Leap Climb, ovvero una sorta di slancio che Ezio potrà effettuare stando appeso ad una sporgenza, e che lo proietterà verticalmente verso l’alto per circa due metri, cosi da permettere di aggrapparsi a superfici altrimenti irraggiungibili: una piccola ma importante implementazione, alla quale si affiancheranno certamente numerose altre chicche, di cui parte è stata svelata, seppur vagamente, dalle varie dichiarazioni rilasciate dagli sviluppatori nel corso delle passate settimane. Salvo future smentite sappiamo quindi che sarà possibile ottenere armi speciali e differenti tra loro per tipologia completando quest secondarie o raccogliendo dei collezionabili sparsi per il mondo di gioco, cosi come sarà possibile disarmare gli avversari e combatterli con le armi sottratte.

Ecco per voi..::Straicker

Prossime uscite Ps2

>> Prossime uscite 03-11-2009 - Jak and Daxter: The Lost Frontier (preview)
05-11-2009 - Pro Evolution Soccer 2010 (preview)
06-11-2009 - Cars Race-O-Rama (preview)
06-11-2009 - Band Hero (preview)
27-11-2009 - Naruto Shippuden : Ultimate Ninja 5 (preview)
19-02-2010 - Astro Boy: The Video Game (preview)
01-11-2010 - Metal Gear Solid: Peace Walker (preview)

So che sono pochi ma ormai la Ps2 e passata di moda comunque spero vi sia utile questa lista .Saluti ::Straicker

Prossime uscite nintendo Ds

Settembre

SUDOKU - EA
MySims Camera
UNO - Gameloft
Bomberman Blitz - Hudson

Ottobre

Dracula - Undead Awakening - Chillingo Ltd.
Flight Control - Firemint
Castle of Magic - Gameloft
myNotebook: Red - Nnooo
myNotebook: Green - Nnooo
myNotebook: Blue - Nnooo
Pop Island - Odenis Studios
Combat of Giants: Dragons - Bronze Edition - Ubisoft
A Little Bit of Brain Training: Arts Edition - Nintendo

Novembre

Downtown Texas Hold ‘Em - EA
High Stakes Texas Hold’em - Hudson Soft
SUDOKU Sensei - Hudson Soft
Flashlight - Kasaa solution

Dicembre

Discolight - Kasaa solution
Super Yum Yum - Mastertronic

2009

THE TRAVELLER - AGENIUS Interactive AS
Alien Havoc - CREAT Studios
Quick Pick - Dancing Dots
Ferryman Puzzle - Engine Software
Simply Sudoku - Engine Software
Simply Solitaire - Engine Software
Simply Mahjong - Engine Software
Extreme Hangman - Gamelion Studios
Miami Nights: Life in the Spotlight - Gameloft
Chess & Checkers - GameOn
Backgammon - GameOn
Globulos Party - GlobZ
Reflection - Konami
The Price is Right - Ludia Inc.
Hell’s Kitchen VS - Ludia Inc.
Car Jack Streets - Tag Games
Spaceball: Revolution - Virtual Toys
VT Tennis 2010 - Virtual Toys

Inizio 2010

Where’s Waldo - The Fantastic Journey - Ludia Inc.

Saluti::Straicker

Recensione Uncharted 2: Among Thieves Ps3

Oggi vi parlero di questo nuovo gioco per ps3 questa recensione e una delle poche sul web per ora ..Godetevela




Dal momento che abbiamo brevemente giocato a Uncharted 2 di Colonia e di recente sono stati parte della Beta multiplayer, ci aspettavamo che fosse abbastanza divertente, ma prendendo per il culo? Accidenti, questo non e buono.

Sony ha cercato a lungo e duramente per la loro killer-app - una sola ragione per parte con il vostro denaro - ma sono venuto a breve. Killzone 2 era di buon aspetto, ma ha offerto molto poco in termini di originalità. LittleBigPlanet è stato mega-divertente, ma troppo di nicchia per molti. Ratchet & Clank è grande, ma troppo per giovani per conquistare le masse hardcore. Uncharted 2 ora riempie questo vuoto - quindi e un po per tutti'.

Si ambienta un paio di anni dopo gli eventi del gioco prima. Drake e Elena si sono divisi per motivi sconosciuti, e un tizio inglese, chiamato Flynn, assolda Nathan e Kiwi crumpet Chloe, per rubare una lampada antica a olio da un museo turco.


Sopra: Il furto turco museo in azione

Da qui, Drake finisce sulle tracce del terrorista Zoran Lazarevic ed i segreti di Marco Polo. e inizia una spedizione alla ricerca di Shangri La . Con-sangue sparso, scene incredibili di esplorazione e, naturalmente, difficili rompicapi che non potevano mancare.

Ma ciò che rende Uncharted 2 così dannatamente vicino alla perfezione?La sceneggiatura e i suoni sono semplicemente meravigliosi.

Si potrebbe dare una scossa per la chimica tra i personaggi in questo momento . ma è difficile non cadere per quando si gioca un ottima giocabilita pero ci vuole un minimo di esperienza negli sparatutto.

La grafica dei personaggi e convincente, hai la sensazione che gli attori sono reali . E 'ti tira dentro con la trama affascinante,

Spero vi sia utile Bye ::Straicker

Prossima uscita Psp

>> Prossime uscite 03-11-2009 - Jak and Daxter: The Lost Frontier (preview)
05-11-2009 - Pro Evolution Soccer 2010 (preview)
06-11-2009 - Cars Race-O-Rama (preview)
06-11-2009 - Star Wars Battlefront: lo Squadrone Speciale (preview)
07-11-2009 - Naruto Shippudden: Legends: Akatsuki Rising (preview)
10-11-2009 - Assassin's Creed: Bloodlines (preview)
15-11-2009 - Army of Two: 40 Day (preview)
18-11-2009 - Little Big Planet (preview)
20-11-2009 - F1 2009 (preview)
20-11-2009 - LEGO Indiana Jones 2: L'avventura continua (preview)
01-12-2009 - Parasite Eve: The Third Birthday (preview)
11-12-2009 - James Cameron's Avatar (preview)
18-12-2009 - SpongeBob's Truth or Square (preview)
01-01-2010 - Gran Turismo 4 Mobile (preview)
02-02-2010 - Metal Gear Solid: Peace Walker (preview)
12-02-2010 - Dante's Inferno (preview)
19-02-2010 - Silent Hill: Shattered Memories (preview)
19-02-2010 - Astro Boy: The Video Game (preview)
19-02-2010 - MX vs ATV Reflex (preview)
26-02-2010 - Undead Knights (preview)

Spero vi sia utile questa lista ::Straicker

Esclusive Xbox 360 ---1

Con tutte queste guerre di console , un povero giocatore assetato di videogames cosa può fare ? Semplice, leggere questo post per cominciare vi propongo il sequel di un fantastico gioco, che ha riscosso abbastanza successo:
-Left 4 Dead 2
La Valve ancora una volta sembra aver centrato in pieno il bersaglio con il sequel dello sparatutto survival horror Left 4 Dead. Il gioco , come il suo predecessore , è ambientato dopo le conseguenze di una pandemia di zombie, e si concentra su quattro sopravvissuti che lottano contro orde di infetti. Diversamente, però, questo nuovo capitolo presenta alcune variazioni. In Left 4 Dead 2 infatti sono stati inseriti alcuni scenari diurni e la possibilità , se le munizioni dovessere cominciare a scarseggiare, di maneggiare alcuni tipi di armi Corpo a Corpo come katane , asce dei pompieri , motoseghe e addirittura padelle. Inoltre sono stati aggiunti alcuni nuovi infetti speciali come il Charger , la Spitter , Il Jockey e la "nuova versione" della vecchia Witch.
Il primo è simile al Tank ma a differenza di questo può muoversi molto velocemente caricando e spazzando via i Survivors e l'ultimo malcapitato verrà afferrato dal suo unico braccio mostruoso e sbattuto al suolo aumentando i danni di volta in volta.
La seconda, la Spitter, è un re-make possiamo dire del Boomer, ma a differenza di questo la sua bile oltre che ad attrarre l'orda è anche corrosiva e fa calare l'energia del Survivor colpito.
Il Jockey invece non si ispira a nessun precedente Infected speciale essendo completamente nuovo. Questo, più furbo degli altri, ha la capacità di saltare sul Survivor malcapitato e di condurlo nel bel mezzo di un'orda o di una trappola dello scenario.
L'ultima, la Witch, è un Infected Speciale già presente ma questo nuovo "mostro" è stato rinnovato e rinominato : Wandering Witch.

Salve ragazzi !

Salve a tutti ragazzi , sono Doom uno dei 2 admin . Sono qui per informarvi che io sono a vostra completa disposizione e che ad ogni domanda posta mi mobiliterò per dare una risposta soddisfacente ed inoltre ogni lasso di tempo posterò la soluzione di un gioco . Spero di esservi d'aiuto . Un saluto dall' admin:


Doom

Recensione Prototype

Ma che diavolo è successo, Alex?!



Appena avviato il gioco verremo catapultati in una New York come non l’avevamo mai vista: una città in completo subbuglio, con cieli dipinti di rosso e laghetti apparentemente bagnati di sangue. Dopo una breve occhiata dall’alto, verremo a contatto con l’asfalto nel peggiore dei modi: ci ritroveremo nel bel mezzo di uno scontro tra forze armate e strane creature mutate dalle solite sembianze horror. Niente paura però: il nostro protagonista, Alex Mercer, riuscirà senza troppi problemi a sbarazzarsi di tutto e di tutti. Ma, in realtà, cosa diavolo è successo, ad Alex?! Se lo chiederà anche lui, e sarà proprio questo il motivo per cui intraprenderemo l’avventura regalata da Prototype. Dopo questo breve ma efficace flash, torneremo indietro di circa 20 giorni, all’inizio del cataclisma: troveremo il nostro losco e carismatico "incappucciomane" su di un tavolo di autopsia in un obitorio. Apparentemente morto, Alex aprirà gli occhi per sorpresa dei due medici-soldato che lo stavano per analizzare, e scapperà fuori. Da qui, verrà mandato l'allarme alle forze militari vicine, e partirà una prima missione di fuga che fungerà da breve tutorial. Alex si accorgerà immediatamente che qualcosa nel suo corpo non funziona come dovrebbe… anzi a dirla tutta funziona, ma forse anche troppo! Effettivamente la prima scena di fuga dall’ospedale vedrà Alex scavalcare un muro saltandoci sopra in totale semplicità. Ma dunque cos’è successo? Ben presto il buon protagonista si accorgerà di poter “risucchiare” al suo interno ogni individuo: questa sua particolarità gli regalerà sia le sembianze della vittima risucchiata, che i suoi ricordi più recenti. Sarà proprio grazie a questa abilità che Alex inizierà le sue ricerche verso la verità, cercando di capire cosa gli è realmente accaduto e perché possiede queste strane abilità fisiche e mutamenti psico-mostruosi che seppur all’apparenza non mostrino diversità tra Alex e i normali abitanti americani, quando egli vorrà, potrà richiamare strane mutazioni che lo trasformeranno in un mostro dalle sembianze semi-umane. Attraverso i primi ricordi di individui consumati, Alex capirà che prima del caos era un membro della forza militare della città, la Blacklight, ma ancora non saprà quale ruolo effettivamente coprisse all’interno della società, la Gentek. Localizzata sua sorella prima e la sua presunta moglie dopo, inizierà una crociata verso le forze militari e non umane che guidano e distruggono la città. In breve tempo, l’infezione che ha invaso New York diventerà sempre più vasta, prendendo buona parte della città fino a trovare con fatica quartieri calmi e apparentemente sani.

Un’abilità particolare? A disposizione signore!

Dal primo flash che regala il gioco, potremo subito capire che la potenza di Alex non ha limiti: questa sua strana infezione, decisamente diversa da quella che ha afflitto l’intera città, gli ha regalato delle capacità inaudite.
Possiamo distinguere tre tipologie di abilità per il nostro protagonista: fisiche di movimento, fisiche di combattimento ed abilità speciali.
Cominciamo con le potenzialità fisiche di movimento: Alex non avrà limiti!
Grazie allo sfruttamento massimale del free roaming unito alle abilità del protagonista, Alex potrà scalare qualsiasi palazzo, altissimo o di due piani, potrà volare per la città unendo gli scatti aerei alle planate e potrà correre sull’asfalto con una velocità assurda, saltando sopra ogni macchina che gli si para davanti durante la corsa. Però, seppur Alex fin dall’inizio mostri una certa potenza e una certa facilità nel correre sui palazzi, diverse abilità andranno prima imparate e poi potenziate.
Infatti, grazie all’implementazione di un sistema di crescita del personaggio in stile RPG, utilizzabile tramite i punti esperienza guadagnati tra missioni principali, secondarie e combattimenti eseguiti – già visto nell’ultimo hack’n’slash, in X - Men Origins: Wolverine andremo a “comprare” diverse abilità come una maggiore spinta per il salto, una velocità di corsa più potente, scatti aerei più rapidi ed eseguibili in due colpi e la stessa planata, non disponibile fin dall’inizio.
Tutto ciò contribuisce a rendere Alex un uccello estremamente agile e potente, e porterà il giocatore a preferire senz’altro una bella scalata di palazzi e di salti di tetto in tetto, piuttosto che correre sull’asfalto.
Le abilità di combattimento lasciano un’immensa varietà di possibilità: come detto, Alex potrà richiamare dei mutamenti precisi, e potranno essere d’attacco o di difesa. Per la parte difensiva Alex disporrà di uno scudo e di una corazza, entrambi sbloccabili con l’andamento della trama.
La parte offensiva è decisamente varia: Alex disporrà infatti di una scelta tra cinque diverse mutazioni offensive. Avremo a che fare fin dalle prime ore di gioco con gli artigli, per attacchi rapidi e molto efficienti. Da qui verranno poi sbloccate la frusta, utile per i nemici lontani o che non possiamo combattere corpo a corpo, la massa muscolare che non comporta mutazioni generiche evidenti, però aumenta decisamente la forza nel corpo a corpo di Alex, il pugno martello lento ma potente e la lama, che interesserà un singolo braccio, e sarà un misto tra artigli e pugno martello in rapporto forza/velocità.

Alcune di queste abilità genetiche fisiche andranno sbloccate, altre invece le possederemo durante la trama. Altrettante possibilità di combattimento vengono introdotte con il sistema di miglioramento: difatti, Alex potrà aumentare la sua forza base, il lancio degli oggetti e imparare nuove combo come spararsi addosso ad un nemico, tirare montanti agli avversari, usarli come una sorta di esplosione e imparare onde d’urto causate sia dalla sua forza nelle braccia che dal fondarsi a terra dopo un salto. Tra le abilità speciali troviamo le due principali già citate: la possibilità di consumare chiunque, acquistando salute e all’occorrenza i suoi ricordi più recenti, e il camuffamento che permetterà ad Alex di prendere le sembianze dell’ultima vittima consumata in modo da poter infiltrarsi nelle basi militari senza problemi e andare correndo per la città senza essere riconosciuto. Il consumo dei personaggi chiave, opportunamente segnati sulla minimappa qualora fossimo vicini ad essi, comporta la possibilità di conoscere tutti i particolari della trama e della situazione passata di Alex. Questa opzione risulta essere appunto un’altra quest secondaria, chiamata trama degli intrighi, con oltre 200 persone da dover trovare e consumare per completarla, e sarà richiamabile quando vorremo attraverso il menù di pausa, anche per revisionare i ricordi delle vittime prosciugate. Inoltre vi saranno la visione termica in grado di non perdere di vista i nemici tra fumo e incendi, e la visione degli infetti che permetterà ad Alex di distinguere gli infetti dagli umani sani. Sbloccheremo anche l’accusa con cui, nei panni di un militare, potremo accusare un soldato di essere l’obiettivo Alex Mercer – comportandoci da grossi infami! – e verrà prontamente giustiziato davanti ai nostri occhi.
Come ultima abilità, molto utile, consumando lo specialista adatto, acquisteremo l’abilità di richiamare attacchi aerei contro un bersaglio, qualora ne avessimo il bisogno e fossimo travestiti da militare.
Nelle basi militari inoltre, dopo essere entrati come comandante della base, troveremo spesso dei militari che, se succhiati, ci sbloccheranno la possibilità di imparare a pilotare aerei o mezzi corazzati, oltre che a migliorare le nostre abilità con le armi da fuoco quali mitragliatrici e lanciarazzi. A completare il reparto abilità, avremo a disposizione la possibilità di migliorare la nostra barra di salute, che se riempita oltre il dovuto, darà luogo alla possibilità di eseguire un attacco in massa critica, decisamente più potente, legato al mutamento genetico offensivo che avremo addosso. Questo attacco risulta essere molto potente oltre che dispendioso. Infine, altre piccole e tante migliorie saranno a disposizione per il giocatore, per rendere Alex Mercer sempre più un antieroe completo e indistruttibile.

Quanta roba! Troppo difficile starci dietro?

Assolutamente no. Questa immensa carrellata di abilità e possibilità viene resa intuibile e amministrabile in modo eccellente grazie ad un gameplay solido e semplice. Abbiamo provato la versione Xbox360 e abbiamo notato come le abilità principali di Alex vengano suddivise in un menù richiamabile tramite il dorsale LB. Dopo aver scelto quale attacco – da ponderare per bene nemico per nemico - e quale difesa scegliere, basterà poi richiamare il tutto tramite le frecce direzionali. Per le abilità speciali invece, verrà usato il dorsale RB unito ad uno dei quattro tasti principali. Anche il gameplay legato strettamente alle movenze di Alex è semplicissimo: il tasto A è legato al salto – che può essere opportunamente caricato – il tasto B è legato alle prese – anch’esso caricato se vorremo – sia per oggetti che per umani, nonché per agguantare un nemico per poi consumarlo. In modo classico dunque, anche i tasti d’attacco saranno divisi sostanzialmente in X per quelli rapidi e poco potenti, in Y per quello lento ed estremamente dannoso, a seconda dell’abilità offensiva che avremo richiamato. Attraverso delle combo o la pressione di tasti precisi contemporaneamente, potremo vedere altri effetti. La corsa è affidata al fedele grilletto destro, RT, che servirà anche come corsa sui palazzi. LT invece servirà per agganciare il bersaglio. Dal punto di vista delle scalate e delle planate in aria, come detto, RT servirà per correre sui palazzi, il tasto B servirà per un normale arrampicamento, quindi più lento ma preciso, il tasto A servirà per saltare e arrivare più velocemente in cima, oltre che per planare quando, già in volo, avremo effettuato uno scatto aereo con la pressione di RT.

La libertà venutasi a creare col free roaming è sfruttata al 100%. Non ci sarà palazzo che non si potrà raggiungere, non ci sarà macchina che non si potrà scaraventare contro innocue vecchiette, non ci sarà oggetto che non si potrà far esplodere. Sui palazzi spesso troveremo serbatoi che potranno essere distrutti o lanciati contro gli elicotteri. La distruzione di nemici, mutati o militari, comporteranno punti PE, spendibili in migliorie. Ad aumentare la possibilità di guadagnare PE, ed inconsciamente la longevità stessa del titolo, arrivano gli eventi, una serie di missioni secondarie che varieranno dall’uccidere più nemici in un tempo prestabilito, consumare determinati soggetti, volare attraverso checkpoint e planare in un punto preciso. Il tutto verrà gestito da un sistema di classificazione in medaglia di bronzo, argento o oro. Conquistando tutte le medaglie d’oro di uno specifico evento, avvieremo lo stesso a livello di difficoltà successivo. Completando tutti gli eventi in oro, sbloccheremo le sfide più difficili che faranno guadagnare tantissimi PE al loro completamento. Se gli eventi non vi piacessero, e siete più votati alla distruzione di massa, munitevi di camion e andate a far crollare la base militare o gli malvali, la “base” nemica: anch’esse vi garantiranno una bella sommetta di PE. Se invece siete stanchi di missioni primarie e secondarie, e volete semplicemente godere della abilità immane di Alex, gli sviluppatori di Prototype hanno disposto per la città sfere consiglio e sfere pietre miliari che, se acquisite, porteranno ulteriori PE: mai la ricerca di questi oggettini è stata così divertente!!

Adesso la grafica non mi interessa più, grazie!

Per un gioco come Prototype, il comparto grafico passa decisamente in secondo piano. Seppur non sia brutto da vedere, il gioco porta con sé delle texture piatte a bassa risoluzione, e degli effetti particellari poco credibili. Poco male però, perché nel complesso la qualità grafica arriva alla sufficienza e la supera considerando la mole impressionante di oggetti che muove su schermo. Alex ogni passo che metterà a terra, produrrà un solco sulle pareti e sull’asfalto. A seconda della potenza con cui arriverà sulla superficie, il solco si farà più grande. Come se non bastasse, ogni vicolo, soprattutto quelli infestati, vedranno spesso una trentina di persone correre in modo pazzoide da una parte all’altra, e a loro si uniranno i nemici che voleranno da ogni parte, gli elicotteri nemici, i tank e le esplosioni di qua e di là, il tutto senza un minuscolo rallentamento, e dunque una fluidità impressionante. Inoltre, dobbiamo riconoscere il lavoro eccezionale della Radical per la cura maniacale legata alle movenze del protagonista, studiata nei minimi particolari, arto per arto, situazione per situazione. Alex salterà sopra ogni vettura evitando lo scontro, anche per le macchine che arriveranno un nanosecondo prima. Sui palazzi, Alex riconoscerà i cornicioni e li salterà automaticamente. Ogni superficie sarà raggiungibile e vedremo le movenze del protagonista adattarsi in base alla distanza e alla massa della carcassa sulla quale si sta arrampicando o sta raggiungendo.
Le movenze durante il combattimento sono credibili, e i cittadini non molto diversi tra loro. Dunque, la mancanza di una grafica nextgen, seppur godibile, viene compensata senz’altro da altri aspetti, legati ad un vastissimo orizzonte, alla possibilità di raggiungere ogni superficie e alla grande quantità di oggetti che muove su schermo al secondo, senza che il motore grafico mostri una minima indecisione. Ci saremmo aspettati però una maggior cura per le scene di intermezzo in-game realizzate col motore grafico e le scene renderizzate, dove si poteva far di più. Pecca tantissimo però l’IA, e senza appello: infatti, anche se camuffati a dovere, potremo tranquillamente volare indisturbati tra i nemici, piombargli addosso dal nulla dopo esserci calati da un palazzo e potremo assorbire un’intera base senza che nessuno si preoccupi delle sparizioni.
L’IA dunque è estremamente insufficiente, forse di propria volontà per lasciare al giocatore ancor più libertà di divertimento senza restrizioni.

Immenso!

Il lavoro della Radical e la sponsorizzazione del prodotto dallo scorso E3 2008, a conti fatti, risulta essere ripagato da un titolo che promette tanto divertimento e tante ore di gameplay, tra quest principale e secondarie. Se si vuole completare il gioco al 100% potrebbero andare via anche oltre 40h, ma a queste vanno aggiunte le ore di divertimento nell’esplorazione della città e nella distruzione totale per puro divertimento. In sostanza Prototype, pad alla mano, mantiene appieno l’hype del titolo e diventa un gioco impedibile per qualsiasi videogiocatore! Immenso.


Firmato:Straicker

 


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