Recensione Operation Flashpoint 2 DragonRising



Il panorama degli shooter su PC e console è ormai un mondo variegato e ricco di nuove interessanti e innovative proposte. È quindi singolare che un successo di qualche anno fa (precisamente sette) come Operation Flashpoint non sia stato sfruttato con un seguito come Operation Flashpoint: Dragon Rising prima d'ora.

A detta dei dirigenti Codemasters, si è trattato di una scelta ben precisa, dettata dalla voglia di realizzare un simulatore di guerra tattico che fosse quanto più realistico possibile e che consentisse un'esplorazione estesa ed impegnativa. Ciò, però, richiedeva macchine di potenza sufficiente per gestire un mondo di tali dimensioni.

Ed è proprio in tal senso e in funzione delle nuove tecnologie disponibili che Operation Flashpoint: Dragon Rising riesce a ottenere risultati eccellenti. Non capita tutti i giorni, infatti, di interagire con un gioco in grado di gestire ben 35 km di scenari con fluidità ed estetica di alto livello.

L'utilizzo del motore EGO Engine, sviluppato dalla Codemasters stessa per i suoi giochi di guida e poi adattato alle esigenze di uno sparatutto, ha consentito un realismo e un coinvolgimento difficili da ritrovare in titoli analoghi.

Altra scelta intelligente, anche se parzialmente mutuata da Crysis, consiste nel aver voluto utilizzare un ambiente tratto dal mondo reale, vale a dire l'isola di Kiska a nord del Giappone, ricostruito perfettamente anche in base alle condizioni metereologiche e di illuminazione.

La storia di Operation Flashpoint: Dragon Rising si svolge in un futuro prossimo, in circostanze che hanno spinto l'insorgere di una grave crisi internazionale. L'invasione della piccola isola nipponica da parte delle truppe cinesi a discapito delle armate russe ha reso necessario l'intervento dei marine statunitensi, allo scopo di evitare una rapida escalation bellica. Il giocatore sarà pertanto inviato su Kiska, insieme ad altri compagni, per risolvere ben 11 missioni di difficoltà crescente.

La caratteristica più evidente di Operation Flashpoint: Dragon Rising è la possibilità di vivere l'esperienza di gioco con la massima libertà possibile. Al contrario di quanto avviene nella maggior parte dei simulatori scripted di guerra, il giocatore potrà vivere l'avventura in maniera del tutto indipendente, spaziando in tutti gli ambienti dell'isola in cerca del percorso migliore per risolvere le missioni di gioco.

Sarà inoltre possibile rubare mezzi bellici, sottrarre armi ai nemici, e ancora affrontare le missioni con atteggiamento aggressivo o tattico e risolverle scegliendo un percorso sempre diverso.

Anche le possibilità di interazione con gli altri personaggi, siano essi umani o virtuali, è molto ampia: i comandi a disposizione sono molteplici, così come il numero di armi e di mezzi a disposizione. In Operation Flashpoint: Dragon Rising sarà possibile utilizzare più di 70 armi diverse, ognuna con caratteristiche specifiche, e più di 50 mezzi di trasporto adatti all'utilizzo su terra, in acqua e in aria.

I caratteri dei soldati incontrati lungo il percorso, inoltre, sono molto diversi fra loro, fattore che consente di riconoscere i singoli commilitoni e di impartire i giusti comandi.

Per quanto riguarda la difficoltà di gioco, gli sviluppatori hanno scelto un metodo particolare per rendere l'azione sempre più complessa con il procedere delle missioni. Ai livelli più bassi, come di solito accade negli altri FPS, sull'HUD del casco dei militari saranno visualizzate tutte le indicazioni necessarie all'azione. Così facendo, fra l'altro, sarà possibile visualizzare l'obbiettivo della missione, il numero dei proiettili disponibili e il livello di energia del soldato.

Ai livelli più alti, invece, sarà necessario vedersela da soli, senza avere a disposizione i dati relativi all'azione: bisognerà interpretare nel migliore dei modi l'ambiente circostante, le persone con cui si interagisce e gli eventi che si susseguono. Per esempio, in una situazione di gioco potrebbe essere necessario individuare visivamente, senza fare leva sull'HUD, una colonna di fumo che indichi la direzione giusta verso il prossimo obiettivo da raggiungere.

Anche la resistenza dei soldati è implementata in maniera molto realistica, un fattore che rende impossibile sopravvivere a ondate di proiettili: ogni militare potrà resistere solo a pochi colpi, a patto che non siano indirizzati verso organi vitali! Subire un colpo preciso alla testa è fatale...

Un'altra sezione importante del gioco è il multiplayer, dotata di molteplici funzionalità. Operation Flashpoint: Dragon Rising consente infatti di giocare in cooperativa con grande semplicità. Nella versione PC, il numero massimo di giocatori in multiplayer è di 16 contro 16, che si riducono a 4 contro 4 nelle versioni per console.

Ogni personaggio potrà, inoltre, vivere la sua storia indipendentemente dagli altri, arrivando ad allontanarsi fino a 275 metri dai commilitoni, rendendo davvero esaltante l'esperienza cooperativa. Questa enorme libertà di azione spinge il giocatore a prendere decisioni nel più breve tempo possibile: eventuali errori si ripercuoteranno immediatamente sul destino di tutta la truppa.

La libertà tuttavia ha spesso un risvolto negativo: nel gioco sono presenti alcuni momenti noiosi, in cui lunghe perlustrazioni e spesso inutili ricerche potrebbero scoraggiare anche i giocatori più incalliti.

I menu implementati durante l'azione sono abbastanza macchinosi e poco semplici da interpretare, una scelta che, soprattutto su console, costringe a diverse acrobazie nell'utilizzare i tasti deputati.

L'intelligenza artificiale, infine, è piuttosto altalenante: a volte è davvero sorprendente mentre in altre circostanze è talmente stucchevole da rasentare l'inverosimile.

Operation Flashpoint: Dragon Rising si avvale di una cura maniacale di alcuni aspetti come, ad esempio, le descrizioni delle armi e dei mezzi di trasporto, aspetto che rende secondari i difetti nella gestione dei tasti e di alcune funzionalità.

La qualità grafica, di ottimo livello, si esalta soprattutto negli ambienti con poca luce (come nelle scene al tramonto), o in presenza di grandi effetti di luce e di fumo utili per rendere davvero realistica la scena di gioco.

Chicche come la possibilità di pilotare un elicottero nella fase finale del gioco, o le ultime missioni ambientate all'interno degli edifici rendono ancor più vario l'aspetto cosmetico di Operation Flashpoint: Dragon Rising.

Il sistema multiplayer è divertente e fluida, e consente di utilizzare gli headset con microfono per impartire ordini ai propri compagni in modalità cooperativa. È anche possibile giocare classici deathmatch fra due squadre opposte, oppure lanciarsi nella modalità Infiltration, in cui una squadra dovrà difendere una base e l'altra cercare di conquistarla.

Il sonoro è curato sin nei minimi dettagli e vanta un'ottima qualità e un sorprendente posizionamento delle sorgenti sonore nello spazio.

In definitiva, le migliori caratteristiche di Operation Flashpoint: Dragon Rising sono la strategia e il realismo superiori alla concorrenza. D'altro canto, questa peculiarità potrebbe stonare con le necessità della maggior parte dei giocatori: se si è in cerca di un gioco rapido e veloce, in cui sparare a tutto ciò che si muove, potrebbe non essere il gioco ideale. Per giocare online, però, e per vivere un'esperienza bellica in maniera simulativa, rappresenta una scelta ottimale.

By :Straicker

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